Arianna Caruso vola in alto con la Juventus femminile. Una bandiera primatista che vuole sempre più gloria con la squadra bianconera.
Quando il bianconero si cuce addosso, pur tifando altre squadre, allora il professionismo diventa la parte più importante per una sportiva. Lo sa bene Arianna Caruso, cuore giallorosso agli albori e ora diventato bianconero, per forza di cose. Alla sua quinta stagione dalle parti di Torino, è una calciatrice tra le più importanti del gruppo ora allenato da Joe Montemurro.
Un elemento importante per la Juventus e per la Nazionale, guidata da Milena Bertolini. Una calciatrice per il presente e per il futuro, perché ha già dimostrato che quando è in giornata … è difficilissimo staccargli il pallone tra i piedi. Perché il tocco di palla e la capacità di andare al tiro sono praticamente innate in lei, brava sia nel proteggere la sfera che nel dargli il giusto tocco. Arianna Caruso è l’elemento sognato da tutte le società calcistiche: sa fare gruppo, è una professionista, sa scendere in campo e dare sempre il 100%.
Un sogno, quindi, ma anche una realtà concreta, perché il lavoro quotidiano e l’abnegazione negli allenamenti la portano sempre a vivere ogni attimo con grande intensità.
La regista che sa fare divertire
Per Arianna Caruso questa è la quinta stagione in bianconero, a 22 anni può ancora e deve migliorare in alcuni aspetti del suo gioco. Un elemento quasi universale, può giocare da regista e dettare i tempi a tutta la squadra. Ma anche affiancarsi al costruttore di gioco e diventare una mezzala efficace, brava nel rincorrere le avversarie e soprattutto capace di leggere l’azione in anticipo.
Sia in difesa che in fase propositiva offensiva, i suoi inserimenti possono far male perché riesce spesso a dialogare nel breve e ad andare alla conclusione.
Per la gioia dei tifosi e anche di chi l’ha allenata e la allena attualmente, che riconoscono in lei doti innate in un campo da calcio.
La sua avventura partì da Roma, quando con la Res Roma vinse lo scudetto primavera ed esordì in prima squadra come premio nel finale della stagione 2014-15. Poi, man mano prese confidenza anche con la prima squadra, un bottino globale in due stagioni di 33 presenze e 8 reti l’hanno portata di diritto a Torino.
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Dove è primatista nelle presenze in bianconero, proprio da quando è stata formata la selezione femminile del club più vincente d’Italia. Anche in rosa l’attitudine alla vittoria non è mancata, quattro campionati di fila conquistati sono un biglietto da visita non indifferente. Per dimostrare che il futuro è ancora a portata di mano, sia con una maglia a stelle e strisce ma anche con quella azzurra.