Matheus Henrique è uno degli acquisti del Sassuolo che più incuriosiscono l’intera Serie A. Il brasiliano potrebbe ben presto decollare anche sul mercato.
Un colpo quasi inatteso, ma non per questo meno importante. Per una volta il Sassuolo ha travalicato i confini e ha gettato l’occhio oltre il continente. Il Sudamerica patria di calcio e di elementi dai piedi buoni, in particolare rivolti verso il Gremio. Con l’acquisto di Matheus Henrique il Sassuolo si è regalato un calciatore con il lusso di poterlo anche attendere, perché l’abbondanza non manca di certo nel gruppo emiliano.
Il brasiliano sta acquisendo i primi rudimenti del calcio italiano, che passano anche e soprattutto dagli allenamenti. Non proprio da Democrazia Corinthiana, tanto per riprendere qualcosa di tanto caro al fu Socrates. Intensità, voglia di non tirare la gamba, sudore e prestanza fisica prima ancora che tecnica: Henrique sta dimostrando anche settimanalmente di essersi integrato nel contesto Sassuolo.
Dove lo attendono per fare meraviglie, la sua quotazione attuale di 15 milioni di euro è destinata ad aumentare se le prestazioni in Serie A saranno eccellenti. E in un torneo che ha perso Lukaku, Hakimi, Ronaldo e tanti altri campioni, c’è ora spazio per le novità emergenti
La sicurezza di Dionisi, la garra del brasiliano
Un termine che si sente anche a Sassuolo è quello di garra. Ovvero la grinta sudamericana tanto cara a Daniele Adani, ma è un termine che va di moda anche in neroverde. Perché al brasiliano si chiede poi una maggior tempra nelle gare di Serie A, spesso una tagliola per i calciatori più tecnici. Non è facile giocare con l’uomo attaccato addosso, soprattutto nel ruolo di regia, dove si dovrebbe pensare solo a dettare i tempi.
Invece, spesso c’è il marcatore abile a chiudere i varchi. Non è un caso che nelle sedute di allenamento sia proprio capitan Magnanelli a dover occuparsi del brasiliano: meglio abituarsi giorno dopo giorno a una costante della nostra Serie A.
Il Sassuolo, per altro, sta al sicuro nel ruolo di regista, perché sia con Matheus Henrique che con Davide Frattesi si può stare tranquilli. Due modi di intendere il ruolo sicuramente diverso, perché il brasiliano era nato originariamente come trequartista e ha dovuto abbassare necessariamente il suo raggio d’azione. La vittoria olimpica lo ha maturato, il suo piede destro è diventato anche meno egoista. Come altezza invece siamo lì: né Henrique e né Frattesi sono dei colossi.
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Al posto di Manuel Locatelli, il Sassuolo ha perso qualche centimetro d’altezza, ma ha già guadagnato più qualità nei piedi da regista. Sta ora al club neroverde saper miscelare bene le dosi, un po’ di fantasia carioca non guasta mica guardando alle bocche di fuoco che stanno davanti.