La giustizia sportiva non accetta il ricorso di Sarri che resta squalificato contro il Torino: l’allenatore prepara azioni legali contro l’arbitro Chiffi.
Maurizio Sarri non si arrende e cerca giustizia. L’allenatore è stato squalificato per due turni dal Giudice Sportivo dopo aver avuto uno scontro verbale con un calciatore del Milan in occasione del match della terza giornata. La doppia punizione è dovuta al diverbio avuto con l’arbitro nel tunnel e stando a quanto riportato nel referto, il tecnico avrebbe utilizzato espressioni blasfeme.
Ma secondo Sarri non è andata così e Chiffi – arbitro di Milan-Lazio – sarà chiamato a rispondere in tribunale per presunta diffamazione.
Sarri contro Chiffi, perché la querela è difficile accoglierla
L’allenatore biancoceleste vuole la verità e per questo motivo ha chiesto ai suoi legali di approfondire la questione, addirittura querelando il fischietto del match responsabile del referto. “Nessuna blasfemia. Ho i testimoni“, disse il tecnico toscano dopo la gara contro il Milan. Tuttavia, è davvero complicato che Sarri riesca a portare Chiffi in tribunale poiché servirà una deroga alla clausola compromissoria da chiedere alla Figc ma non ci sono precedenti di questo tipo e potrebbe essere “pericoloso” per la Federcalcio.
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Il mister vuole rivolgersi alla giustizia ordinaria. Vuole la verità dopo quanto accaduto in Milan-Lazio. Intanto, per il prossimo match di campionato contro il Torino dovrà restare ancora nel gabbiotto, lontano dall’area tecnica che gli spetta. Tutto per presunte espressioni blasfeme rivolte a Chiffi.