Ismael Bennacer porta quantità e qualità nel Milan. Potrebbe essere questo l’anno della definitiva maturazione per il centrocampista algerino.
Le attenzioni dei tifosi milanisti sono riversate su uno dei centrocampisti maggiormente cresciuti nel corso del tempo. Con Ismael Bennacer il Milan ha fatto sostanzialmente un buon affare nell’estate del 2019, perché era arrivato già in rossonero un giocatore fatto e finito.
Nonostante la giovane età, non ha mai risentito della pressione diventando sempre più un elemento prezioso nello scacchiere rossonero. Il suo gioco è lineare, non rischia ma nemmeno butta il pallone a caso, sa agire da buon regista ma anche da metronomo, dettando così i tempi degli inserimenti.
Non a caso Stefano Pioli ha riversato tanta fiducia in Bennacer, perché il Milan non ha in rosa praticamente un giocatore con le sue stesse caratteristiche. Sembrava un azzardo, è diventato sempre più una realtà: se matura anche Rade Krunic, allora si potrà dire di aver fatto davvero un grande affare nell’estate 2019.
Perché è il trequartista che deve dare qualche risposta in più, in coppia con l’algerino sono arrivati da un Empoli retrocesso ma solamente di un punto. Dove avevano già dimostrato di poter reggere benissimo la categoria.
Il self control delle emozioni
Ciò che piace ai tifosi del Milan di Ismael Bennacer è la capacità di essere un punto di riferimento senza troppi proclami. È un calciatore su cui puntare per affidabilità e senso della posizione, non è un caso che già arriva la “paura” per la Coppa d’Africa in programma nel gennaio 2022.
Una coppa cui tiene moltissimo, non a caso nel 2019 fu eletto addirittura il miglior calciatore della competizione, quando ancora vestiva la maglia dell’Empoli.
Il club toscano è stato determinante nella sua carriera, ben capendo come tra le mani aveva già un potenziale campione. Ciò che capì inizialmente l’Arsenal, per poi abbandonarlo: in una società che lancia i giovani spesso per qualche colpo estemporaneo, aver lasciato libero Ismael Bennacer è un grande errore da matita rossa.
Se ne innamorò tutto l’ambiente toscano, che trovò un metronomo eccellente. Non è un caso che per Aurelio Andreazzoli era insostituibile sia in cadetteria che nella massima serie. In due campionati ben 76 presenze accumulate prima dell’approdo al Milan.
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Dove nella prima stagione c’è stata una maggior continuità, 31 presenze e 1 gol, nonché un modo di porsi semplicemente impeccabile. Ventuno le presenze della scorsa annata calcistica, con problemi di varia natura a interferire con il minutaggio. Ciò che i tifosi del Milan si augurano ora è di avere l’algerino al 100%. Lo chiede anche Stefano Pioli, che avrebbe voluto un vice per poterlo sostituire, ma di calciatori con queste caratteristiche è difficile trovarne a buon mercato…