L’Inter affronta lo Shakthar ma soprattutto Roberto De Zerbi. Un tecnico che negli anni ha messo spesso in difficoltà i nerazzurri: occhio ai meccanismi difensivi.
L’Inter che stasera affronterà lo Shakthar deve guardarsi da diversi pericoli. Da quelli prettamente tecnici, Pedrinho e compagni sono bravi palleggiatori e ottimi sciabolatori, così come da quelli che arrivano in panchina.
La vecchia conoscenza del nostro calcio è Roberto De Zerbi, maturato a tal punto da andare a giocare la Champions League a viso aperto. Sicuramente la crescita del tecnico è stata importante, per levarsi di dosso anche l’etichetta di sopravalutato. Quanto fatto al Sassuolo lo ha portato allo Shakthar, tra un ricco ingaggio da tre milioni annui e la consapevolezza di poter aprire un buon ciclo.
Era stato un tecnico sondato anche dall’Inter, ma il post Antonio Conte è stato ritardato quel tanto che bastava per impedire una piena sinergia. De Zerbi allo Shaktar sta bene, quasi benissimo, in Italia avrebbe voluto una squadra con un progetto diverso da quello dell’Inter. Chiaramente Simone Inzaghi non si lamenta, ma per il gioco del tecnico bresciano c’era bisogno praticamente di stravolgere un’intera rosa. E in Ucraina sembra aver trovato degli elementi ideali per il suo gioco comunque dispendioso.
Una sfida da non sottovalutare
Lo Shakthar in Champions League ha saputo già mostrare i muscoli. Ha vinto a Monaco e ha saputo soffrire al ritorno, passando solamente ai supplementari. Nel girone non vuole essere una comparsa e lo ha fatto già capire, andrà a giocarsi le proprie chance di passaggio del turno sino all’ultimo secondo.
Lo sa bene Roberto De Zerbi, che contro l’Inter ha dei precedenti alcune volte incoraggianti. Soprattutto perché ai nerazzurri le sue squadre riescono spesso a far male, segnando molti gol.
Il primo incontro contro i nerazzurri avvenne il 24 febbraio 2018 alla guida del Benevento. Con una squadra già praticamente retrocessa, guadagnò gli applausi di San Siro ma una sconfitta per 2-0. Quella campana fu un’esperienza formativa, che aprì le porte del Sassuolo. Strappando nel torneo 2018-19 ben quattro punti su sei all’Inter.
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Prima ci fu la vittoria interna per 1-0, poi il pareggio a reti bianche a Milano. Sicuramente partite importanti per il Sassuolo, che nella stagione successiva creò contro l’Inter due gare incredibili. Quella d’andata finì sul 4-3 per l’Inter in trasferta, il 24 giugno 2020 alla ripresa dalla prima ondata di pandemia successe di tutto. Nella gara famosa per la traversa a un metro di Roberto Gagliardini, ci fu un pari e patta sul 3-3 e tanti errori difensivi. Che si ripetettero nelle due sconfitte della scorsa annata, più vistosa al Mapei per 3-0, più contenuto a San Siro con un 2-1 di recriminazioni.