La seconda serata di Conference ed Europa League è stata macchiata da alcuni episodi inquietanti: insulti antisemiti e razzimo da parte di bambini.
Il razzismo non è un problema esclusivamente italiano. L’ennesima dimostrazione è arrivata dalla seconda giornata di Conference League e di Europa League, competizioni macchiate da inquietantissimi episodi sugli spalti. A dimostrazione di quanto lavoro ancora ci sia da fare per non cadere in gravissimi e tragici errori del passato.
Il più clamoroso, almeno mediaticamente parlando, è quello accaduto nel corso del match di Conference tra Union Berlino e Maccabi Haifa. Una gara che già alla vigilia era stata presentata come storica, essendo la prima di una squadra dello Stato d’Israele all’interno dell’Olympiastadion, da molti ritenuto lo ‘stadio di Hitler’, quello che ospitò gli storici giochi olimpici del 1936, diventati leggenda grazie a Jesse Owen.
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Sul terreno di gioco la partita non è stata equilibrata. I padroni di casa si sono imposti con un nettissimo 3-0. Ma a fare tantissimo rumore non è quanto accaduto in campo, bensì quanto successo sugli spalti. I tifosi dell’Union hanno infatti salutato i rivali del Maccabi con il braccio teso, ricoprendoli d’insulti da brividi.
Dopo la seconda rete, in particolare, sarebbero volati diversi oggetti verso gli appartenenti al Gruppo Giovanile della Società Germanico-Israeliana, cccompagnati da questi cori: “Fottuti ebrei, vi cancelleremo tutti“. Un tifoso dell’Union avrebbe tentato anche di bruciare una bandiera israeliana, prima di essere bloccato dagli steward. Episodi gravissimi, che potrebbero portare a un intervento da parte dell’Uefa. Che intanto, però, deve osservare anche quanto accaduto in un altro stadio…
Non solo insulti antisemiti: cori razzisti a Praga in Europa League
Non meno grave quanto avvenuto durante il confronto di Europa League tra Sparta Praga e Glasgow Rangers. Qui non si è trattato d’insulti antisemiti, ma di un altro episodio di razzismo preoccupante. Vittima nell’occasione Glen Kamara, nazionale finlandese originario della Sierra Leone, insultato con ululati per buona parte del match.
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Purtroppo una triste abitudine da parte di alcune tifoserie. Ma qui c’è un’aggravante. Il settore che ha lanciato gli ululati era infatti occupato da 10mila bambini e adolescenti di massimo 14 anni, in quanto chiuso ai tifosi abituali per precedenti episodi di discriminazione durante una gara col Monaco. Deluso l’allenatore dei Rangers, Steven Gerrard: “Abbiamo giocato a porte apparentemente chiuse per una ragione. Non è la prima volta che succedono queste cose qui, ma non è stato fatto abbastanza“. Difficile dargli torto.