Beto e l’Udinese, quando la ricerca del centravanti diventa una scommessa da vincere a tutti i costi. I bianconeri si attendono molto dal volto emergente portoghese.
L’Udinese è da sempre una fabbrica di novità ed esperimenti. Anche in attacco non ha fatto mancare una sorpresa da un mercato non troppo spendaccione, dimostrando come la società friulana non compra tanto per comprare.
Non è un caso che l’arrivo del centravanti tanto agognato sia arrivato negli ultimi giorni di mercato, soprattutto quando tutte le squadre italiane erano concentrate sul mercato italiano. L’Udinese, che ha emissari ovunque, sapeva dove andare a colpire, senza far uscire spoiler sugli eventuali interessi.
Così, ecco l’arrivo di Beto dal Portimonense, una scommessa da verificare soprattutto nei prossimi mesi. La curiosità è che nessuno aveva previsto l’arrivo del classe 1998, anche perché il suo annuncio è arrivato dopo le prime due gare di campionato. In cui, una squadra senza centravanti classico come l’Udinese, aveva segnato in casa due gol contro la Juventus e altri tre nella vittoria contro il Venezia.
Colpo inatteso o quasi, Beto è arrivato in maglia friulana. Diventando quel numero 9 che è atteso da troppo tempo dai tifosi friulani, che sognano il classico centravanti di un tempo.
La scommessa a tinte bianconere
In effetti il rapporto con il gol è sempre stato particolare per l’Udinese. Negli anni il suo cannoniere… è stato tascabile e si chiamava Totò Di Natale. Che segnava quella trentina di gol stagionali o quasi, soprattutto con classiche azioni di rimessa. Praticamente un terzo dei gol di Totò Di Natale sono una fotocopia, basta solo cambiare le magliette agli avversari. Non che sia qualcosa da vergognarsi, anzi, erano meccanismi pressoché perfetti.
Il post Di Natale, poi, è stato un rimpianto chiamato Duvan Zapata. Sul quale forse è stato fatto qualche errore di valutazione di troppo, non era troppo capito dall’ambiente e non troppo amato tatticamente da Gigi Delneri.
Così, una sorta di “maledizione” si è poi abbattuta sul centravanti, basti pensare alla scorsa stagione. L’Udinese si salvò in anticipo ma senza i gol dei bomber, anzi. Tutti i calciatori definiti come attaccati, messi insieme, non arrivarono a dieci gol complessivi in Serie A.
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La necessità di prendere un bomber era vitale, l’arrivo di Beto dal Portimonense è la chiave per aprire i sogni. Giovane ma non acerbo, segnò caterve di gol con il Montijo, ripetendosi poi negli anni. Con 30 presenze e 11 gol la scorsa stagione, nonché tre gare e due reti nel primo scorcio di campionato portoghese. Strutturato e già ben ambientato, Beto potrebbe puntare alla gloria in bianconero. Anche perché la concorrenza in rosa non sembra essere così irresistibile.