La Roma di Mourinho guarda al futuro con ottimismo: è la prima squadra in Italia a mettersi alle spalle il Covid con gli abbonamenti.
Ritorno al futuro a Roma. Con la pandemia apparentemente in regresso, come dimostrato dalla riapertura degli stadi al 75-80% nel mese di ottobre, il calcio è pronto a tornare alla normalità, o almeno a qualcosa di molto simile. E a dare il buon esempio a tutto il calcio italiano potrebbe essere proprio la Roma, prima squadra del nostro campionato al lavoro per lanciare una campagna abbonamenti post Covid.
Stando a quanto trapela, la società starebbe limando gli ultimi dettagli prima di avviare ufficialmente l’inizio della nuova campagna. Già dalla prossima gara in casa per i giallorossi, quella attesissima del 24 ottobre contro il Napoli di Spalletti, potrebbero aprirsi le porte agli abbonati per la prima volta dopo l’inizio dell’emergenza più grave del Ventunesimo secolo.
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Nei prossimi giorni dovrebbero essere svelati i dettagli, dal costo alle modalità di acquisto, con un diritto di prelazione certo per i vecchi abbonati, ma la decisione ormai sembrerebbe essere stata presa. E con tutta probabilità l’esempio della Roma potrebbe essere presto seguito anche dagli altri club del nostro campionato.
A dare coraggio ai Friedkin nell’accelerare la riapertura della campagna abbonamenti sono i numeri fin qui registrati all’Olimpico. Con i giallorossi in campo, lo stadio è infatti uno dei pochi dall’inizio del campionato ad aver registrato quasi sempre il sold out. La percentuale di riempimento supera il 90%, con quasi 118mila biglietti già venduti solo in Serie A e una media che sfiora i 30mila presenti a partita.
Merito ovviamente dei risultati, fin qui più che buoni. Merito anche di una campagna acquisti tutto sommato soddisfacente, grazie all’arrivo di calciatori come Tammy Abraham, già diventato un idolo. Ma il merito maggiore è ovviamente la presenza di José Mourinho, un tecnico che con la sua sola presenza ha saputo riaccendere la passione nei tifosi giallorossi, al punto da far tornare l’Olimpico un vero catino infernale.
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E al di là di qualche bega con la Lega Serie A, per questioni di inni e canzoni da far sentire prima della partita (su richieste tra l’altro dello stesso Special One) per il momento i Friedkin possono sorridere. Finisse oggi il campionato sarebbero già in Champions, ma una cosa è certa: con questo entusiasmo, la Roma non vuole smettere di sognare anche qualcosa di più importante.