L’impatto di Walter Mazzarri al Cagliari non è stato dei migliori. Due punti in quattro gare alla guida dei rossoblù, tre in sette per la squadra sarda: qual è il male del gruppo?
Per Walter Mazzarri l’impresa di Cagliari sta diventando più difficile del previsto. Perché non è stato felicissimo l’impatto del tecnico toscano nella squadra isolana, che ancora attende la prima vittoria in campionato. Sette le gare senza un’affermazione, quattro quelle con Mazzarri che non si è potuto appellare al meteo o al tempo che scorre.
Il Cagliari ha difficoltà tangibili, è una squadra che pur con singoli di peso non riesce a essere squadra. Con calciatori che vogliono andarsene il prima possibile, per altro, come dimostrato già dalle parole dell’agente di Nandez.
In tutto ciò Mazzarri sembra averci messo del suo. Per una vita ha giocato con la difesa a tre, nelle prime gare con il Cagliari si è adattato con uno schieramento a quattro uomini, senza avere nemmeno elementi funzionali. Il ritorno al classico modulo difensivo non ha comunque portato giovamento a una squadra poco fertile, per altro, nella costruzione del gioco, che non riesce a far respirare la manovra e sembra vittima di uno strano malessere.
Fiducia a tempo, da capire quanto ne rimarrà
La pausa arriva al momento più opportuno, e non è un modo di dire. Perché i due punti conquistati con altrettanti pareggi non hanno messo di buon umore la tifoseria, anzi.
La delusione maggiore traspare proprio per le prestazioni scialbe di quanti dovrebbero caricare il Cagliari sulle spalle e dar fronte alle difficoltà in ben altro modo.
Sul banco degli imputati il tecnico, che ha festeggiato i suoi sessant’anni senza grossi clamori. Avrebbe voluto un regalo di compleanno più corposo, il pari contro il Venezia è praticamente una sorta di brodino. I lagunari rimangono davanti in classifica, il Cagliari con tre punti in sette gare non è messo bene.
Mazzarri dovrà studiare quanto prima delle soluzioni, sembrava essere a buon punto – paradossalmente – nel primo match contro la Lazio. Un po’ per inerzia, un po’ per soluzioni quasi improvvisate, riuscì a mettere a freno la squadra di Maurizio Sarri, strappando un buon 2-2.
Il crollo casalingo contro l’Empoli è stato il campanello d’allarme: questo Cagliari ha problemi e anche evidenti, confermati nella sconfitta di Napoli. Ma non per la diversa qualità, quanto per l’atteggiamento molle e privo di idee, in un match dove si pensava solamente a non prenderle.
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Atteggiamento visto soprattutto venerdì sera contro un avversario non irresistibile. Prendere gol al 90° per il braccino è davvero troppo per i tifosi: urgono rimedi concreti e anche alla svelta.