Calciatori israeliani alla ribalta italiana. Sono quattro nella storia della nostra Serie A, uno dei quali vuole diventare un idolo del Venezia.
Non sono stati molti i calciatori israeliani a indossare casacche italiane in Serie A. In parte per lo status di extracomunitario, in altra parte anche per una qualità media non proprio eccelsa. I più attenti ricorderanno che, in realtà, un primo calciatore israeliano fece discutere senza scendere in campo. Il caso di Rosendhal fu emblematico tanti anni fa, non riuscì a indossare la maglia dell’Udinese, facendo comunque bene altrove.
Così ci volle il 1997 per avere un calciatore di Israele indossare una maglia italiana. La scelta fu del Brescia, che andò a pescare Tal Banin. Un nome, una garanzia? Forse sì, forse no, perché il suo arrivo in Lombardia fece comunque storia.
In una squadra particolarmente avvezza ad avere trequartisti di talento, si credeva che ne fosse arrivato un altro. In realtà, Tal Banin era un elemento di quantità più che di qualità, e poi il Brescia dell’epoca aveva un giovanissimo Andrea Pirlo nel ruolo. Esordì comunque nel famigerato Inter-Brescia, dove tutti guardavano Ronaldo ma successe ben altro. Tal Banin toccò tanti palloni, Dario Hubner portò in vantaggio le rondinelle, Alvaro Recoba rimontò la partita con una doppietta.
Tal Banin giocò quella stagione in Serie A e le altre due in Serie B, senza strafare ma nemmeno senza esser classificato come un calciatore scarso. Tre stagioni, poi il ritorno in patria e il ricordo dei più sfegatati tifosi del Brescia a fargli compagnia.
Sorprese – ma mica tanto – la puntata del Palermo nei calciatori israeliani. Su una rosa di quattro nominativi fu scelto Eran Zahavi, che costò più di un milione e mezzo di euro. Un calciatore che arrivò nell’estate del 2011 già abbastanza smaliziato, tanto che il primo gol in Serie A lo segnò dopo trenta secondi da titolare al Cagliari. Segnò anche un’altra rete al Bologna e chiuse la prima annata con 20 presenze e 2 gol.
In quel Palermo però stava sbocciando Josip Ilicic, giocare con due trequartisti sarebbe stato un azzardo. La controrivoluzione voluta con Gian Piero Gasperini portò pochi risultati, tre presenze e l’addio nel gennaio 2013. Il ritorno in patria, poi l’esplosione al Psv Eindhoven dove sa esser ancora decisivo nonostante i suoi 34 anni.
Ora, tra i calciatori israeliani ecco Dor Peretz. Mediano del Venezia, elemento che già ha incuriosito. Ha esordito senza infamia e né lode in campionato a Napoli, poi ha proseguito il suo percorso. Paolo Zanetti ne ha parlato bene, ma dovrà darsi da fare in un campionato comunque da inquadrare per bene. Può fare un piccolo passo di storia, ma deve fare di più.
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Nello Spezia, invece, sta trovando spazio il giovane Suf Podgoreanu, nel giro dell’under 19 e già titolare in campo domenica scorsa a Verona.