Lucas Torreira o Eric Pulgar per la regia della Fiorentina. Due modi di giocare quasi all’opposto ma nello stesso ruolo. Un dualismo che farà bene ai viola?
C’è un modulo della Fiorentina che può creare anche qualche leggero problema. In particolare, il ruolo del regista per la squadra viola è in mano a due elementi. Lucas Torreira è arrivato negli ultimi giorni di mercato, tornando in Italia dopo l’esperienza alla Sampdoria. Eric Pulgar, invece, è stato riconfermato, dopo un’estate con qualche timido tentativo di trattative soprattutto dall’estero.
Due registi per un posto solo non sembrano una soluzione ideale per Vincenzo Italiano. Che nello Spezia alternava spesso i centrali affianco all’ideatore del gioco, con un centrocampo molto mobile e malleabile. Non è un caso che il meglio del centrocampo spezzino arrivò durante il girone di ritorno, avendo maggiore incisività sotto forma e gol pesanti per la salvezza.
Così, anche la Fiorentina dovrà trovare le sue ispirazioni da un reparto centrale dove ora abbondano i piedi buoni. C’è Gaetano Castrovillari che comunque ha vinto un europeo, Giacomo Bonaventura spesso più adattato ad esterno d’attacco e ancora altri elementi che possono dire la propria. E in più Pulgar e Torreira, per una sorta di sano dualismo in campo.
Ci saranno dunque patemi importanti per Vincenzo Italiano, si augura di averli con due elementi al massimo della forma e dell’ambizione. Uno dei quesiti da risolvere dopo la pausa sarà proprio la capacità di intravedere chi sarà il faro della squadra.
Pulgar ha caratteristiche diverse da ogni elemento della Fiorentina. Non è un giocatore continuo nelle sue prestazioni, tende spesso a specchiarsi dopo aver fatto una buona azione. Nel Bologna ha spesso alternato buone partite a gare un po’ insipide, in questo Sinisa Mihajlovic non era proprio contentissimo. È un calciatore, però, che ha un piede come pochi e può sbloccare il match grazie a un passato: è un’arma in più da non sottovalutare, anche nell’era dei cinque cambi come quella attuale.
Lucas Torreira, invece, dovrà dimostrare di aver meritato il ritorno in Serie A. Negli ultimi anni ha avuto prestazioni a volte tirando il massimo da se stesso, altre volte entrando in campo senza la necessaria tempra. Nella Sampdoria era il metronomo di Marco Giampaolo, i liguri lo presero dal Pescara e poi fecero un’ottima plusvalenza cedendo successivamente all’Arsenal per 25 milioni di euro.
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Ora la chance della Fiorentina è di quelle ghiotte. Doveva tornare in Sudamerica, alla fine ha vinto la voglia di misurarsi in un campionato competitivo. In questa squadra potrà davvero fare la differenza, servirà una maggiore determinazione nonché la capacità di essere un vero faro per i reparti.