Riccardo Gagliolo si è già imposto come leader nella retroguardia della Salernitana. Il fedelissimo di Fabrizio Castori è un difensore di poche parole e tanti fatti.
Se Fabrizio Castori lo aveva messo nella lista dei desideri ci sarà pure un motivo. Riavere in campo Riccardo Gagliolo è stato un atto di fiducia nei confronti del mister, che con la Salernitana vorrà raggiungere la permanenza nella massima serie.
L’esordio in questo primo mese e mezzo di campionato magari non è stato dei migliori, ma la Salernitana per le vicende estive è stata frenata sul mercato, trovando un orizzonte solo negli ultimi giorni e anche oltre. Come è dimostrato dall’ingaggio di Franck Ribery, non certo un gingillo da mostrare in campo quanto un elemento utile a raccogliere punti pesanti in zona salvezza. Con una bisaccia del genere, la Salernitana e Fabrizio Castori sanno che bisogna avere in campo sempre uomini di lotta e di spirito, la filosofia non appartiene a questo gruppo.
In ciò, Riccardo Gagliolo si sposa alla perfezione con le idee tattiche e caratteriali del suo tecnico. È un fedelissimo perché con Castori fece grande il Carpi, e anche le recenti stagioni al Parma lo hanno confermato come un elemento solido e affidabile.
Il difensore fu protagonista, qualche stagione fa, di un curioso caso con le nazionali. Ha origini svedese da parte di madre e, proprio per questo, il pressing della Svezia è stato tale da averlo poi a disposizione. Con i gialloblù ha esordito solamente il 18 novembre 2019, nella gara contro le Far Oer. Una gara intera contro un avversario modesto, mentre ora punta a ritornare molto più concretamente nel giro della nazionale svedese, magari sognando l’approdo a Qatar 2022.
Questo il sogno del prossimo futuro, la realtà del presente parla di una difesa della Salernitana che ha ora un leader temprato e pronto per l’agone della salvezza. Un pensiero, una missione sempre in vista per il difensore.
Con il Carpi i campionati sono stati improntati sulla lotta e il sacrificio, dal 2012 al 2017 sono state 137 le presenze nei tornei di Serie C, B e A con dieci reti a supporto. E una salvezza solamente sfiorata nella massima serie che ancora brucia nel ricordo.
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Approdato a Parma, la promozione e le due salvezze lo hanno posto al centro del nostro torneo come uno dei centrali maggiormente capaci, che si disimpegna bene anche nel ruolo di terzino sinistro. Con i ducali si è lasciato dopo la retrocessione e l’esigenza di cambiare aria. Il ciclo era finito, tornare da un vecchio maestro è apparsa la soluzione ideale per tutti.