Antonio Cassano svela un curioso retroscena sulle corna all’arbitro, che gli costarono una lunga squalifica: “Dovevano essere solo due ma…”
La carriera di Antonio Cassano è stata costellata da grandi successi e profondi blackout, che la hanno senza dubbio condizionata. Lui non ha mai avuto rimpianti, raccontando spesso che un carattere più mite lo avrebbe aiutato, ma che mai si sarebbe snaturato. A distanza di qualche anno dal suo addio però, continua a svelare curiosi retroscena sulla sua carriera. Come nell’occasione in cui si scusò immediatamente con la squadra dopo aver fatto le corna all’arbitro.
Era la finale di Coppa Italia, e il talento pugliese non riuscì a contenere la sua rabbia. Capì immediatamente di aver sbagliato, e rimase in attesa della squalifica. “Doveva essere di 2, massimo 3 giornate, ed era meritata”, ha affermato. Poi ci fu un cambio in società, il calciatore si fidò, e cambiarono le cose. Ma in negativo.
Cassano ritorna sulle corna all’arbitro: “Che beffa”
La più celebre delle “cassanate” avvenne in finale di Coppa Italia. Partita fra Roma e Milan, arbitro Rosetti. Il talento di Bari vecchia esce dal campo dopo il rosso e fa le corna al direttore di gara. “Capii subito di aver sbagliato, e tornai negli spogliatoi per scusarmi con tutti”, ha dichiarato.
Leggi anche: Corsa al Pallone d’oro, il bomber si candida: “Lo hanno visto tutti”
“Il giudice sportivo nei giorni successivi mi fermò per tre giornate, ma accadde qualcosa. Proprio in quei giorni – svela Cassano -, cambiò il dirigente, e arrivò Pradè. Mi disse che con un ricorso avremmo ridotto tutto ad una, massimo 2 giornate”. Cassano si fidò. “Gli dissi che forse sarebbe stato meglio evitare, ma poi andammo avanti. Lui mi rispose di stare tranquillo, e invece di ridurle, mi punirono con altre 3 giornate in più”. Una stangata famosissima, rimasta nella storia. E dopo anni arriva il retroscena del campione.