Da CR agli altri numero 7 per la Serie A continua una buona nomea con questo numero. Anche perché non era solo il portoghese al centro del mondo con la maglia gloriosa per idee e simbologia calcistica.
La Serie A sembra non essere una vedova inconsolabile di Cristiano Ronaldo. Soprattutto guardando alla divisa numero 7, che nella Juventus non ha ancora un padrone, ma nelle altre squadre ha già una precisa identità e autonomia.
Il numero 7 in Serie A è spesso decisivo sia in zona salvezza che in quella promozione. Non è un caso che Leonardo Mancuso segnò con questo numero proprio a Torino nella prima gara dell’era post Ronaldo. Così come un’altra pretendente alla salvezza come la Salernitana ha affidato questo numero sulle spalle di Franck Ribery, un finalista mondiale che ancora può dare qualcosa al calcio italiano.
Proprio la zona salvezza ha il numero 7 più curioso, a ben vedere. Due i terzini che lo indossano: Jacopo Sala dello Spezia e Pasquale Mazzocchi al Venezia. Altri due riempiono questa maglia alla ricerca di una maggior fortuna. Riccardo Orsolini è sempre a metà tra l’esplosione sportiva e la pausa didattica, Simone Zaza è in attesa ormai da anni di una scintilla definitiva. Antonin Barak del Verona invece garantisce sostanza e buoni numeri.
Praticamente ci sono calciatori che hanno il numero 7 in Serie A come una propria identità di vita. Josè Callejon ha abbracciato nuovamente questo numero nella Fiorentina, volendo dimostrare di essere quel calciatore già ammirato a Napoli con tanta maestria.
Jerome Boga invece con questo numero ha ancora voglia di stupire. Nel nuovo Sassuolo di Alessio Dionisi dovrà aumentare decisamente i suoi ritmi e dimostrare di esser rimasto in Emilia con convinzione. Parole senza mistero, d’altronde, quelle per il talentuoso calciatore del Sassuolo, quasi ammaliato dall’Atalanta nella scorsa sessione del calcio mercato.
La maglia numero 7 è ancora ambita dalle grandi squadre. Alexis Sanchez all’Inter dovrà riempirla con altri contenuti, perché oggettivamente ha fatto pochino dal suo arrivo generale a Milano. È il numero per eccellenza dell’ala, la sua velocità è un quid in più per poter vivere un’annata di rigenerazione a San Siro.
Ha questo numero anche Lorenzo Pellegrini alla Roma, è la maglia più venduta quella del capitano. Un imprescindibile, anche stando alle parole di Josè Mourinho. Una sorta di idolo a misura, che potrà ancora dare molto alla sua squadra ma anche alla Nazionale prossimamente.
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Dall’altra parte capitolina, questo numero tocca sulle spalle di Felipe Anderson. Tornato dopo anni alla Lazio, ma già ben rodato negli schemi di Maurizio Sarri. Al brasiliano tocca portare un po’ di musica leggera nei tanti corazzieri biancazzurri.