Cecilia Salvai vuole dare un calcio alla sfortuna ed essere protagonista. Il difensore della Juventus punta a disputare un’ottima stagione.
Per chi fa il difensore, avere un cognome come Salvai… è una sicurezza. Perché seppur al passato, si parla comunque di un’azione utile a un elemento difensivo, quello di mettere al riparo il proprio portiere evitando i gol. Ed è quello che fa Cecilia, difensore polivalente della Juventus femminile che vorrà fare un’altra ottima stagione in bianconero.
Trovando un po’ di continuità e diventando subito protagonista anche con il nuovo allenatore. Perché nell’ambiente bianconero il cambio di panchina ha un po’ assorbito gli umori, la mano di Joe Montemurro dovrà essere evidente. Rispetto al predecessore Rita Guarino, il tecnico australiano ha chiesto alle ragazze bianconere di tenere maggiormente la palla, fare maggior manovra ed essere più rapide nella fase di rilancio.
Un maggior palleggio che partirà nelle prossime gare anche dalla difesa e lo sa bene Cecilia Salvai, che punterà a confermarsi come leader in questa particolare stagione. Perché ci sarà bisogno dell’apporto di tutte e anche delle più esperte: classe 1993, è ormai una delle beniamine storiche che vestono la maglia bianconera. Con la capacità di mantenere sempre i piedi per terra.
Alla ricerca di altre soddisfazioni
La carriera di Cecilia Salvai è partita dalla provincia, i primi passi in campo furono con la Canavese, tanto per andare sul sicuro con campi a volte in terra battuta. Le attenzioni del Torino sono state giuste e doverose, e in granata il salto del difensore è stato abbastanza propositivo. In granata un buon score, a dimostrazione di una crescita sempre più importante.
Così come è stata decisiva un’esperienza all’estero. Nemmeno troppo lontana… nel Real Lugano. Lì in Svizzera, soprattutto, il cambio di mentalità è stato decisivo, perché il calcio femminile fuori dai confini italiani sino a una decina d’anni fa aveva davvero altri criteri. Trattando così le calciatrici al pari dei loro colleghi maschili e valutandone soprattutto per l’impegno in settimana, e non per colpi estemporanei in gara. Una stagione produttiva, dove si è appreso tanto prima del ritorno in Italia.
Con un Verona ambizioso che con lei ha raggiunto anche il piazzamento europeo, prima del passaggio al Brescia. E la prima “vendetta” maturata, strappando la Supercoppa al suo ex club, prima dell’approdo alla Juve.
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Il 29 marzo 2019 l’infortunio grave al legamento crociato sembrava aver spento i sogni. Sette mesi a guardare, soprattutto il grande treno della nazionale femminile, che proprio in quell’estate stupì tutti al mondiale. E fu un peccato, perché Cecilia Salvai ne era e ne è ancora un elemento utile, il suo score registra 35 gare e due gol, nonché la fiducia del tecnico Milena Bertolini.