Juventus-Roma è anche una sfida di ex recenti. Qualcuno ancora in campo, altri hanno rappresentato la storia dei due club in epoca recente.
La sfida dello Stadium tra Juventus e Roma è sempre carica di significati. Anche per via dei tanti calciatori transitati da una parte all’altra, la tratta tra Torino e Roma (così come quella opposta) è stata sempre ben frequentata dai calciatori.
Non c’è stata ritrosia nella storia, lo sanno bene molti ex di entrambe le formazioni, che hanno lasciato un po’ di cuore sia a Torino che nella capitale. Pensiamo a Fabio Capello, che vinse uno scudetto storico nel 2001 a Roma, e ne vinse due – ma cancellati da calciopoli – nel 2005 e nel 2006 con la Juventus.
Fu questo il caso recente più discusso, in quegli anni passò da una parte all’altra anche Emerson, che della Roma ne era il leader di centrocampo e arrivò a rinforzare i bianconeri. Era un ex particolare, poi con il crollo sportivo dei bianconeri lasciò l’Italia e passò al Real Madrid.
Ben diversa la storia di Mirko Vucinic. Che dalla Roma passò alla Juventus nell’estate del 2011 e visse in pieno l’epopea targata da Antonio Conte. Dei doppi ex è quello ricordato con maggior simpatia, sbagliava tanti gol – più di quelli realizzati – sia in giallorosso che in bianconero.
Gli uomini della riscossa
Nel computo dei doppi ex, come non ricordare Miralem Pjanic. Che nella Roma mostrò grandi abilità e nella Juventus il salto di qualità… ripagato proprio dalla mancata qualificazione in Champions League dei giallorossi anni fa. Il bosniaco dettava i tempi alla perfezione, perdendosi nei 150 tocchi prospettati da Maurizio Sarri, che poi lo confinò in panchina e lo costrinse – in pratica – all’allontanamento dall’Italia.
Poteva tornare in bianconero, ma il mancato arrivo è un altro (non) capolavoro della dirigenza bianconera, che da tre anni infila più sbagli che vantaggi alla rosa.
Degli ex attuali, invece, il più significativo è Scszesny, portiere lanciato proprio dalla Roma e che prese il posto di un altro doppio ex come Morgan De Sanctis. Il polacco fece una brillante annata e la Juve lo riscattò per 15 milioni dall’Arsenal, designandolo come il dopo Gigi Buffon.
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Ha fatto discutere lo scambio tra Leonardo Spinazzola e Luca Pellegrini. Due ragazzi che hanno in comune due cose: la fascia laterale sinistra e una tendenza cronica agli infortuni. Il primo è migliore del secondo, nessuno lo mette in dubbio. Ed è ora anche rimpianto a Torino, soprattutto dopo averlo visto all’opera nella Nazionale di Roberto Mancini. Pellegrini, invece, deve ancora dimostrare molto e di poter reggere il confronto con i campioni nella vita quotidiana.