Venezia-Fiorentina si ritrovano in campo nella massima serie, con i viola che devono anche sconfiggere una sorta di timore della laguna accumulato negli anni.
Il posticipo di lunedì sera a Venezia: come se fosse un film da festival, o semplicemente una mostruosità dei tempi moderni. Se il fattore umidità è quello che preoccupa di più calciatori e tifosi, sicuramente gli amanti della cabala hanno notato come quello lagunare non sia il campo preferito per quanto riguarda i viola.
Devono vincere dagli anni Sessanta circa in laguna, anche perché i viola riuscirono nell’impresa di perdere tre gare su tre contro il Venezia di Zamparini nella massima serie, e vincere invece i confronti in cadetteria.
Una storia intrecciata, con tanti protagonisti sullo sfondo e all’orizzonte, in alcuni casi il match rappresentò quasi un appello alla disperazione. Sicuramente stasera gli obiettivi saranno diversi, perché la Fiorentina ha intenzione di essere la squadra guastafeste del campionato. Ha uomini e motivazioni giuste, nonché un allenatore come Italiano che sa il fatto suo.
Il Venezia, invece, ha ancora bisogno di altro adattamento nella massima categoria. I tanti – troppi – cambi estivi sono stati un boomerang, dopo la vittoria di Empoli il rodaggio è proseguito in modo molto lento.
Il carnevale, il bomber e la tripletta
Le sfide tra Venezia e Fiorentina hanno fatto discutere negli anni precedenti. L’ultimo confronto in un campionato avvenne in Serie B, il 15 maggio 2004 Vryzas e Riganò permisero ai viola di proseguire il cammino verso la Serie A. Anche dieci anni prima in cadetteria sempre per 2-0 vinse la Fiorentina, in un minuto segnarono Effenberg e Batistuta, che si congedò poi dai tifosi viola proprio con una tripletta interna ai lagunari.
Nelle gare giocate in Veneto, invece, un tre su tre recente del Venezia che lascia ben sperare i tifosi lagunari in vista del match di domani sera.
Partiamo dall’affermazione del 14 marzo 1999. La Fiorentina era in crisi, senza Batistuta infortunato e con Edmundo preso più dal carnevale di Rio che da quello di Venezia. La festa fu proprio dei lagunari, Recoba si trasformò in un dio e siglò una tripletta nel 4-1 finale, che diede al team di Novellino la consapevolezza di potersi salvare.
L’anno successivo, il 16 gennaio 2000, un incontro molto più tirato tra le due compagini. In gol Volpi e Batistuta, poi al 94° minuto ci mise tutto il cuore Maniero e regalò tre punti a Spalletti, che fu ugualmente esonerato successivamente.
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Il 10 febbraio 2002 invece si sfidarono per evitare l’ultimo posto. Vinse il Venezia con i gol di Magallanes e Maniero, ma l’ultima piazza fu presa dai veneti. Mentre la viola addirittura si dissolse.