L’Atalanta deve affrontare il Manchester United con un occhio agli inglesi, e un altro anche a un passato nemmeno tanto lontano che la accomuna al Regno Unito.
C’è una sfida nella sfida per l’Atalanta. Non bastasse l’Old Trafford, il Manchester United, Ronaldo, Pogba e altri ancora, c’è la tendenza con le squadre inglesi che diventa sempre più un’abitudine. Un’Atalanta quasi internazionale ormai nei confronti europei, con un occhio di riguardo sempre alle gare che virano verso il Regno Unito.
Con gli inglesi c’è spettacolo, ma anche apprendimento. In fondo l’Atalanta ha una specie di praticantato continuo che porta sempre risultati importanti, anche per l’abilità bergamasca di sapere assorbire e prendere tesoro da quanto vissuto.
Non è un caso che l’Atalanta ne uscì decisamente migliore dopo il doppio confronto con il Manchester City. All’andata non ci fu storia, il 22 ottobre 2019 il 5-1 del gruppo di Pep Guardiola fu meritato, ma i bergamaschi andarono in campo giocando quasi alla pari per qualche tratto di partita. Quella gara fece scuola, Gasperini fu lodato anche sulle riviste specializzate, ma dovette cambiare qualcosa e al ritorno fece 1-1 contro gli inglesi. Un punto importante per il cammino in Champions League all’esordio assoluto.
Al di là del Manchester United, l’Atalanta ha una predilezione per le squadre inglesi. Perché riesce con esse a fare trattative di mercato importanti, proprio per mettere in mostra e in risalto i tanti talenti.
In entrata e in uscita, il club orobico riesce ad avere quasi un filo privilegiato con la Premier League, riuscendo sempre ad avere contatti e occasioni d’oro.
Nell’ultima sessione del calcio mercato è stato il Tottenham il club privilegiato, perché è riuscito ad avere due ottimi elementi e ad accontentare la richiesta dell’Atalanta. Partiamo da Gigi Gollini, che avrebbe fatto panchina a Juan Musso e con il suo trasferimento in Inghilterra… l’argentino è stato praticamente ripagato sul mercato.
Era la scelta più indicata, così quella di Cristian Romero. Riscattato dalla Juventus per sedici milioni, è stato poi ceduto per circa cinquanta. Plusvalenza netta, dopo una stagione al top del centrale sudamericano, arrivato da riserva e uscito da Bergamo come un grande big. In difesa, poi, l’Atalanta ha preso già due sostituti come Lovato e Demiral, potrà già consolarsi nel prossimo futuro alla loro maturazione completa.
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Ma il mercato bergamasco aveva avuto un picco a gennaio. Traorè divenne l’arma segreta da cedere al miglior offerente, tanto che lo stesso Manchester United lo ha pagato qualcosa come quaranta milioni circa. Per un calciatore che era praticamente un primavera o poco più, incredibile offerta a cui non poter rinunciare. A trovarne di queste occasioni anche per il futuro…