I sogni della Conference League attraversano tutta l’Europa. È una competizione che sta portando alla luce anche tante piccole realtà alla ricerca di più gloria.
Il dibattito in Europa è sempre accesso sull’utilità della Conference League. Soprattutto in periodi convulsi come quelli attuali, la scelta dell’Uefa è sembrata un po’ forzata, con la terza coppa che fa capolinea ogni giovedì.
Non è nemmeno un emulo della Coppa delle Coppe, che metteva davanti le squadre vincitrici dei secondi trofei nazionali. Bensì una sorta di nuova apertura delle frontiere europee, perché gli organi calcistici hanno spesso più federazioni che stati. Se in Champions giocano capitali di stati separatisti, la Conference League si accontenta di fare un mix. Passando dalle piccolissime realtà alle settime classificate dei campionati, al clamoroso… bug accaduto con la Spagna, che di fatto non partecipa. La vittoria in Europa League del Villareal ha portato i sottomarini gialli in Champions League, liberando così una partecipazione… non usufruita proprio dalla Liga.
Un erroraccio di quelli brutti, che dimostra come in Europa questa coppa dovrà confermarsi in tre anni con incredibili prestazioni e pubblico. Mancando addirittura un’adeguata copertura televisiva, sarà difficile per l’Ecl avere vita maggiore rispetto al triennio che la manterrà almeno sino al 2024.
Gli esordienti e l’emozione
C’è da dire che questo modello di Europa a tutti i costi, ha già regalato qualche bella sorpresa. La prima partecipazione di Gibilterra con il suo Lincoln è stata celebrata da tutta la piccola nazione, mai arrivata così in alto in una competizione.
Cosa che è mancata a San Marino, il Tre Penne aveva addirittura acquistato Maicon ma non è riuscito a passare il primo turno.
Altre sorprese arrivano soprattutto dagli stati orientali, ben presente infatti le rappresentative del Maccabi. Ai gironi infatti è sia l’Haifa, sia il Tel Aviv, quasi un record tutto sommato. Competizioni e squadre partecipanti che si intrecciano, perché altre squadre sono arrivate proprio a ridosso… scartate dall’Europa League.
Tutto ciò si ripeterà alla fine della prima fase, quando le terze classificate nei giorni dell’Europa League si giocheranno il pass proprio contro le seconde di ogni girone di Conference League. in pratica una sorta di meccanismo complicato che non sappiamo quanto possa dare beneficio allo spettacolo.
Tengono botta le grandi di questa competizione. Roma, Tottenham, Union Berlino e Rennes almeno non hanno sottovalutato la competizione. Chiaramente in questa Europa dai toni minori non stanno schierano i titolarissimi, anche se qualche big spesso e volentieri utilizza il giovedì di coppe per avanzare il suo morale.
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La finale di Tirana ci darà un piccolo pezzo di storia. Che sarà raccontato tra qualche anno anche con relativo rimpianto, oppure come una sorta di Mitropa Cup ma senza neopromosse.