Salernitana ed Empoli si sfidano domani pomeriggio alle 15. Com’è dura l’avventura in Serie A per le due compagini appena promosse dal campionato cadetto.
Motivazioni da ritrovare necessariamente. È questo il comandamento di Salernitana ed Empoli che domani allo stadio “Arechi” si affronteranno alle 15. Non mancherà il supporto dei tifosi campani che, nonostante un periodo non certo felicissimo, stanno stringendosi intorno alla squadra, facendo sentire il loro apporto.
Soprattutto dopo un mercato non troppo soddisfacente – dovuto alle vicende societarie – i granata campani stanno guardando soprattutto alla sessione invernale, in due mesi in molti si giocheranno la riconferma. Perché sarebbe deleterio pensare che questa Salernitana sia adatta per la salvezza in Serie A, molta gente farebbe fatica anche ad imporsi nel torneo cadetto. Soprattutto c’è un gioco poco organico, la differenza tra i campionati si sente. Per Stefano Colantuono la missione è quasi impossibile, i dubbi li ha a centrocampo con Mamadou Coulibaly che salterà il match per il recente ko.
Dall’altro canto, l’Empoli ha vissuto una sorta di sindrome di Torino. Così come il Benevento, dopo la vittoria allo Stadium il campionato dei toscani sembrava già finito o quasi. Senza contare che alla seconda giornata non era nemmeno iniziato, tutto sommato e i ko di fila interni ne sono un buon segnale. Ritrovare smalto in uno scontro salvezza sarebbe importante per tutto l’ambiente, i gol presi contro l’Atalanta gridano vendetta.
Per Salernitana ed Empoli sicuramente la sfida sarà ben diversa rispetto a quelle dello scorso anno. L’Empoli vinse il campionato, la Salernitana raggiunse la promozione con la vittoria a Pescara nell’ultimo turno. Erano due squadre comunque quadrate in cadetteria, non segnavano moltissimo ma nemmeno incassavano tonnellate di gol.
Brignoli in un caso e Belec nell’altro ebbero medie di gol subiti sicuramente ottime, in quanto non si oltrepassò la media del gol a partita, anzi si fece meno.
Il presente invece racconta dello scoraggiamento sia del portiere slavo dei campani, nonché di Vicario arrivato in prestito dal Cagliari e giunto in Toscana per un corposo tirocinio nella serie maggiore.
Serie A che, per altro, Salernitana ed Empoli avevano vissuto nella stagione 1998-99 (precedenti 2-3 in Toscana, 1-1 al ritorno). Fu un campionato vissuto con animi decisamente diversi, perché i campani erano neopromossi con entusiasmo e retrocedettero solamente all’ultimo turno dopo il match contro il Piacenza.
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I toscani, invece, erano al loro secondo torneo consecutivo, dopo la salvezza raggiunta con Luciano Spalletti. Che lasciò la panchina prima a Gigi Delneri (mai visto in A), poi a Mauro Sandreani, infine a Corrado Orrico. Quell’Empoli arrivò ultimo nel torneo, prese pochissime soddisfazioni in quel campionato. Entrambe vinsero contro la Juventus in casa in quella stagione.