Atalanta e Udinese in campo alle 12.30 per rimpinguare una classifica discreta. Con qualche rivalsa nel corso del match da poter attuare.
L’Udinese di scena a Bergamo ha un flashback di certo poco memorabile. Tutto accade due stagioni fa, quando il gruppo allora allenato da Igor Tudor era stato lodato da tutta Italia per avere, in quel momento, la miglior difesa del campionato.
Un po’ come se tutta la nazione si fosse travestita da uccello del malaugurio, perché l’Udinese che andò a Bergamo contro l’Atalanta perse tutte le certezze difensive. Perse 7-1 allo stadio di Bergamo e con questa sconfitta si persero tutte le certezze, in quanto i bianconeri dimostrarono di mollare la presa in maniera netta. Segnò anche Diallo Traorè, meteora bergamasca ma molto cara, pagata dal Manchester United ben 40 milioni.
Qualche giorno dopo l’Udinese, nonostante l’uomo in più, perse 4-0 in casa contro la Roma e Tudor fu esonerato. Da allora, in panchina Luca Gotti, da demotivato in prima guida a tecnico che ha dato una grande quadratura tecnica ai friulani. Che da banda del buco difensivo è diventata una solida realtà, che soffre raramente l’avversario. Avesse anche un attaccante da venti gol sarebbe almeno nel novero delle prime otto squadre. Beto sta andando in questa direzione, così come il tecnico potrebbe addirittura provare oggi una difesa con quattro uomini.
Da quel momento in poi, nacque anche la garra di Juan Musso, che divenne un elemento prezioso per l’Udinese e ambito da molte squadre. L’ha spuntata l’Atalanta per un prezzo consono, una ventina di milioni per un portiere di grande affidabilità.
Certo, a volte prende gol evitabili (come quello di Berardi nel primo infrasettimanale, incassato sul suo palo, e la papera su Calabria), ma altre volte ne evita con grandi balzi, pensando alla gran conclusione di Gondo a Salerno, parata con uno straordinario colpo di reni. Nonché ai miracoli di Champions contro il Manchester United.
Guardando al match odierno, sentimenti contrastanti anche per Luis Muriel. Lanciato dall’Udinese… e rilanciato dall’Atalanta. In mezzo il colombiano si era decisamente perso, tra la Sampdoria, il Siviglia e la Fiorentina: buone intenzioni, poche gare, molto relax. A Bergamo ha trovato gli stessi stimoli di quando giocava al Friuli e prima ancora in prestito al Lecce, dimostrandosi una letale macchina da gol.
È una gara speciale anche per alcuni protagonisti del passato. Francesco Guidolin esordì da allenatore in nerazzurro ma non ebbe troppa fortuna. Nell’Udinese prese gloria e risultati, il rimpianto è di non essere passato nella fase a gironi della Champions League.
Un altro doppio ex è German Denis, riserva in bianconero e leader successivamente degli orobici. Ancora oggi è salutato con affetto, a quarant’anni gioca con la Reggina e ha il sogno di riaffrontare le sue ex squadre… in Serie A il prossimo anno.
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