Inter-Juventus è una sfida speciale per Beppe Marotta. Che ha avuto il merito di vincere sia in bianconero che in nerazzurro, dimostrandosi uno dei migliori direttori sportivi del nuovo millennio.
Spesso è sottovalutato in Italia il lavoro incessante di alcuni direttori sportivi. Come nel caso di Beppe Marotta, che da dieci anni gestisce il mercato di due top club, ma prende poche copertine glamour. È un uomo del fare e non del parlare, d’altronde la sua carriera è cominciata da giovanissimo quando gestiva il mercato del Varese in Serie B.
Da allora ne è passata acqua di sotto i ponti, sono stati trattati dei fenomeni ma anche tanti brocchi nel corso del tempo. Marotta ha vissuto varie epoche del calcio, è passato sotto le grinfie di Maurizio Zamparini a Venezia (costruendogli una grande squadra), ha portato una qualificazione in Champions League alla Sampdoria e poi ha trionfato con la Juventus e con l’Inter.
Ha fatto molto per il calcio italiano e ha costruito squadre anche dal nulla. Puntando, soprattutto negli ultimi periodi, i parametri zero come l’arma in più. Alla Juventus ci costruì praticamente una mezza squadra in questo modo e i risultati furono straordinari anche a livello di bilancio: ridare indietro Paul Pogba al Manchester United e guadagnarci almeno settanta milioni è stato un colpo di genio.
Guerra e pace sui due fronti
Beppe Marotta in veste Juventus arrivò nell’estate del 2010. Quando c’era da rifare un po’ tutto, pensando di dover partire da un direttore sportivo veramente capace. Portò con sé Fabio Paratici e in panchina collocò Luigi Delneri, che l’anno prima lo aveva incensato con il quarto posto alla Sampdoria. Comprò soprattutto Fabio Quagliarella negli ultimi giorni di mercato, Milos Krasic a corrente alternata e cercò di ripianare qualche guaio fatto in precedenza. A gennaio ingaggiò per poco Andrea Barzagli, Luca Toni e Alessandro Matri, dando soprattutto le basi per il futuro.
Un futuro che poi divenne epico con Antonio Conte. Quando prese a parametro zero Andrea Pirlo qualcuno non era propriamente convinto, poi divenne l’acquisto praticamente più azzeccato di sempre per quel centrocampo insieme ad Arturo Vidal.
Tanti anni in bianconero, tanti scudetti con squadre che mettevano carattere, corsa e anche quel pizzico di sano equilibrio. Sino al capitolo Cristiano Ronaldo, la superstar fu acquistata senza il parere favorevole di Marotta, che non a caso dopo qualche mese lasciò un club totalmente cambiato nella sua forma mentis.
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Lasciò e passò all’Inter. Costruendola e ricostruendola, riportando Antonio Conte in Italia e gestendola ora con un cambio di passo che poteva essere fatale. Invece, collocando le pedine al punto giusto, i nerazzurri sono ancora competitivi, almeno in Italia. Giù il cappello per il Beppe nazionale.