Per Mattia Zaccagni Verona-Lazio… che però non giocherà. L’addio allo stadio “Bentegodi” si è materializzato proprio negli ultimi giorni di calcio mercato.
La gara speciale prima o poi arriva. Per Mattia Zaccagni è arrivata praticamente troppo presto con il rimpianto di non poterla giocare causa infortunio. A nemmeno due mesi dalla sua cessione, il centrocampista italiano torna nella sua Verona con la Lazio. Non a incantare in campo, ma solamente a strappare applausi, perché il passato non si dimentica ed è stato tanto l’affetto degli scaligeri nei suoi confronti.
Un affetto ricambiato con l’attaccamento alla maglia, con i gol e gli assist che hanno consentito al Verona di raggiungere due brillanti salvezze consecutive con Ivan Juric in panchina. Non è stata questione di fortuna, quanto di abilità crescente, perché Zaccagni da giovane sbarbato è diventato un calciatore abbastanza concreto.
Ce ne sono pochi di elementi come lui in Italia, presto potrebbe essere incisivo nella Nazionale di Roberto Mancini, come già accaduto agli Europei con Mattia Pessina. Suo ex compagno due anni fa nella prima esperienza da titolare in Serie A, quando formavano un collante di trequartisti mica male. Il Verona è cresciuto insieme ai suoi interpreti, Zaccagni ha capito che la massima serie poteva essere ricca di soddisfazioni se affrontata con la stessa umiltà della serie cadetta.
Il nuovo mondo da affrontare
Per Mattia Zaccagni prima il Verona e ora l’avventura con la Lazio che rappresenta una sorta di nuovo mondo, un po’ inframezzato dagli stop che sta avendo. Da un punto di vista tattico, perché Maurizio Sarri preferisce far giocare il suo elemento o nei tre davanti oppure con altri compiti a centrocampo.
Nel Verona era spesso l’incursore con licenza offensiva, ma anche lo stoccatore a risolvere i momenti decisivi degli incontri. Nella scorsa stagione fu soprattutto il girone d’andata a vederlo protagonista con colpi di grande qualità. Nella partita contro la Spezia la sua rovesciata fu un capolavoro di rara bellezza, gol meritato e soprattutto immagine perenne delle sue qualità per tutti i tifosi.
Il mercato ha condizionato – e non poco – tutto il 2021, perché pian pianino il contratto con gli scaligeri stava scadendo e le ambizioni diventano giustamente un po’ più altre. Sarebbe rimasto anche a Verona, ma il progetto degli scaligeri stava intanto cambiando. L’addio di Ivan Juric e l’arrivo di Eusebio Di Francesco fu così accettato senza particolari remore, al centrocampista fu affidata la numero 10. Nei primi due match di agosto due reti e un perfetto equilibrio statistico.
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Il brivido della grande offerta è arrivato dalla Lazio, che ha battuto in volata un Napoli che lo aveva seguito spesso e volentieri. Lo sbarco in terra romana è ancora da testare, oggi ci sarà l’attesa personale di un applauso globale: lo stadio di Verona non lo ha dimenticato e lo riaccoglierà a braccia aperte.