Il pieno recupero di Linda Sembrant è atteso dalla Juventus femminile. La svedese è un punto fermo della difesa, le bianconere vogliono far bene anche in Europa.
C’è una calciatrice che, più di tutte, può dare equilibrio a un reparto difensivo. Considerata come una delle migliori difensori al mondo, Linda Sembrant è attesa da tutto l’ambiente bianconero… in rosa per dare quel salto di qualità alla squadra di Joe Montemurro.
Dopo le stagioni con Rita Guarino, la svedese dovrà integrarsi negli schemi del tecnico australiano, che ha grande stima di un elemento sempre nel pieno dell’azione difensivo.
Una svedese che si è fatta voler subito bene, granitica, solida e capace di dare il salto di qualità alla squadra bianconera. È una sorta di contraltare, anche fisico, di Sara Gama. Entrambe bravissime, praticamente hanno caratteristiche somatiche e calcistiche diverse, ma non per questo da scartare, anzi. Sono integrabili e riescono così a fare un muro difensivo di tutto rispetto, i gol presi dalla Juventus in Italia – nel corso del tempo – ne sono una testimonianza.
La curiosità è per quanto accadrà in Europa, quando il livello delle attaccanti si alza e ci sarà bisogno del massimo sforzo per ottenere dei risultati concreti.
L’affetto di tutto il club
Linda Sembrant è un elemento apprezzato e stimato dal club e dalle sue compagne di squadra. Prova ne è stato nel maggio scorso, quando la svedese suo malgrado si ruppe il legamento crociato. Un infortunio grave, non l’unico perché già nel 2012 al Tyreso si era infortunata al legamento crociato anteriore. Per una ragazza classe 1987 poteva essere anche il preludio alla carriera, ma ha recuperato quasi a tempo di record anche grazie all’affetto delle sue compagne.
In particolar modo, i migliori messaggi d’affetto sono arrivati da Martina Rosucci, leader del centrocampo bianconero. Che, parlando della Sembrant, ha avuto solo parole d’elogio sui social, definendola come un punto di riferimento per l’intero movimento, anzi una delle calciatrici con la maggior stima.
In molti condividono il pensiero di Martina Rosucci, anche passando alle qualità tecniche. Perché ha capacità di lettura dell’azione abbastanza importanti, doti di leader aggreganti e un calcio di intelligenza superiore.
Sicuramente un elemento che può dare ancora tanto al movimento, dopo aver girato in lungo e in largo nella sua carriera, indossando le maglie del Balinge, Lincoln City, Aik, Gotemborg, Tyreso, Montpellier e infine Juventus.
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Anche con la Svezia il percorso è stato di tutto rispetto. 126 gare in nazionale e 14 reti con un argento olimpico nell’edizione di Rio, come un grande rimpianto. Così come i due terzi posti mondiali per una Svezia che, con maggior convinzione, poteva essere sul tetto del mondo femminile.