Il posticipo tra Napoli e Bologna apre il ricordo dei tanti ex in comune. Che hanno racchiuso molto della storia di entrambi i club, diventando idoli da entrambe le parti.
Il Napoli che affronterà nel posticipo il Bologna lo fa guardando anche i libri… di storia. In particolar modo andando a rivedere tutti quei calciatori che hanno giocato sia in Campania che in Emilia, con soddisfazione reciproca.
La merce degli ex è sempre ampia, sia nel mondo più recente sia andando a ritroso. Perché sono molti i calciatori che hanno militato nelle due squadre, uno dei più discussi è stato senza dubbio Beppe Savoldi. Che arrivò a Napoli con una quotazione incredibile, divenne “mister Miliardo” e fu l’epopea massima di quel periodo storico. Non vinse lo scudetto, passò in Emilia e continuò comunque a segnare e a regalare soddisfazioni.
Un po’ come Eraldo Pecci, che per caratteristiche e ruolo era totalmente opposto a Savoldi. Regista di buona memoria, il fosforo era tanto ma la corsa era poca. A Napoli poteva ispirare con grazia, a Bologna lo faceva per necessità – nella sua seconda parte di carriera – in un club che doveva ottenere la salvezza. C’era poco da filosofeggiare, ma fece anche lui del calcio champagne.
Un pensiero anche per il compianto Mauro Bellugi, che nella sua carriera militò anche al San Paolo e allo stadio Dall’Ara, come libero di buona leadership.
I protagonisti più recenti
Di certo sono tanti i calciatori passati da una parte all’altra. Ex più o meno recenti che hanno avuto qualche soddisfazione, nonostante tutto. C’è in particolar modo, tornando agli anni Ottanta, la storia di Bruno Giordano.
Che nel Napoli fu il protagonista della Ma-Gi-Ca (Maradona-Giordano-Careca), il tridente che portò praticamente il primo storico scudetto al Sud. Tanti gol, tanto lavoro sporco, la soddisfazione di essere entrato nella storia dopo le stagioni con la sua Lazio. E poi un addio, messo in una lista degli epurati a causa dei cattivi rapporti con Ottavio Bianchi. Da lì, ecco l’Ascoli in due tappe, e in mezzo il Bologna, continuando a fare il numero 9 classico, che prendeva molte botte e la infilava in rete ogni tanto.
Protagonisti più recenti nel corso del tempo anche Marcelo Zalayeta e l’australiano Garics. Mestieranti o quasi ma che seppero regalarsi qualche soddisfazione in entrambe le squadre. Come nel caso anche di Michele Pazienza, mediano di sano pressing o Emanuele Giaccherini. Che al Bologna riscoprì il gusto di essere decisivo, conquistando anche un posto per Euro 2016. Mentre in Campania fu praticamente un’eterna riserva nel gioco di Maurizio Sarri, tanto poi da dover cambiare aria suo malgrado.
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Tanti anche gli allenatori legati ai due club. Carlo Mazzone quello che durò di meno al San Paolo, Bruno Pesaola invece il più amato.