Quando l’assist è centrale, il beneficio diventa collettivo. La tendenza di questa Serie A è di premiare come assist man giocatori della zona nevralgica del campo.
Cambiano i modi tattici, cambiano anche le modalità di andare in gol. Andando a guardare le varie heat-map delle gare, ma anche semplicemente le statistiche più spicciole, ci accorgiamo di come la Serie A abbia una tendenza… al centro.
Nemmeno fosse Democristiana della prima Repubblica, tutto sommato. Il gol dal centro è diventata una sorta di necessità soprattutto per le squadre che fanno un maggior palleggio a centrocampo. Per la capacità di rendersi pericolosi senza passare necessariamente dalle fasce laterali, nonché per l’attitudine di andare maggiormente al fraseggio con gli uomini di maggiore qualità.
Abbiamo però qualche eccezione, arriva direttamente dall’Inter e dalla Nazionale. Il rendimento di Nicola Barella come assist man è qualcosa di anomalo, ma non per questo meno importante. Il centrocampista campione europeo riesce a dare sempre qualcosa in più, in ogni zona del campo. Anche in fase di assistenza agli attaccanti di turno. Qualche assist è arrivato dalla trequarti per vie centrali, alcuni direttamente in posizione molto defilata o con un lancio improvviso, come nel caso di qualche settimana fa quando ispirò il primo gol di Martinez contro l’Atalanta.
Il regista che sorprende
La qualità maggiore avuta al centro da alcune compagini fa saltare il banco in maniera positiva. Chiedere ciò al Napoli per una prova. Con Anguissa in posizione più arretrata, Fabian Ruiz da regista voluto da Luciano Spalletti fa i due compiti: serve passaggi filtranti e decisivi, nonché si inserisce da trequartista. Diventando nelle triangolazioni un po’ l’uomo dell’ultimo passaggio, oppure l’elemento che va a concludere l’azione. Una doppia chance di tutto rispetto.
Un po’ come è abituata da tempo la Lazio, che ha un Luis Alberto sempre particolarmente ispirato in questa speciale particolarità (quando non è messo in discussione). L’assist centrale dello spagnolo è sempre un must, lo scorso anno si dedicò invece maggiormente alla zona rete. Lo spagnolo, se lasciato particolarmente libero, riesce a inventarsi qualsiasi cosa da un posizionamento centrale che premia il più delle volte Ciro Immobile, involato poi a rete.
Tante caratteristiche che rivediamo in altre squadre, seppur con interpreti diversi. Nel Cagliari è Razvan Marin a prendersi le responsabilità palla al piede e a fornire cioccolatini ai suoi compagni. In particolar modo cercando di scavalcare la difesa per vie aeree: Pavoletti per talento innato, Joao Pedro e Keità Balde per altezza non hanno problemi in ciò.
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Occhio anche ai giovani italiani, perché Nicolò Rovella è un altro elemento capace di dare utili indicazioni al Genoa con un occhio particolare al passaggio filtrante. Elementi necessari che potrebbero servire alla Juventus – proprietaria del suo cartellino – quanto prima.