Maradona e Van Basten, due fenomeni nati a fine ottobre. Segno zodiacale dello scorpione, il gol è stato nel dna dei due campioni che lasciarono il calcio troppo presto.
Le date a volte regalano strani scherzi del destino. A distanza di due giorni ci sono due campioni che festeggiano il loro compleanno. Per meglio dire, nel primo caso lo festeggeranno i tanti fan sparsi per il mondo, mentre lui guarderà tutti dall’alto. Diego Armando Maradona era nato il 30 ottobre 1960 e se ne andò un anno fa circa, il 25 novembre scorso, lasciando tutto il mondo sgomento.
Fu una grave perdita per Napoli e per il mondo intero. Probabilmente il miglior calciatore del mondo insieme a Pelè, segnò un’epoca calcistica come quella degli anni Ottanta con fenomeni irripetibili. Rese grande il Napoli e quella fu forse un’impresa epica, portando a casa due scudetti ma anche una Coppa Uefa, quando ancora quel trofeo aveva club di un certo lignaggio a sfidarsi.
Diego Armando Maradona attendeva il 30 ottobre e scopriva l’affetto del mondo. Alcune volte con sorprese televisive, altre volte abbracciando i suoi tanti figli. Era un uomo che avrebbe meritato maggior fortuna umana e anche calcistica, perché dopo Napoli il suo talento si vide poco tra il Siviglia e il mondiale americano con la maglia dell’Argentina.
Marco Van Basten è nato invece il 31 ottobre 1964. All’ultimo giorno del mese in Olanda si accorsero che era nata una stella. Un cigno, una potenza irripetibile che legò il suo nome a quello della nazionale negli europei del 1988. Il gol realizzato contro l’allora Urss fu qualcosa di unico e irripetibile, il segnale che tutto il mondo attendeva per dare i giusti meriti al centravanti.
Ce n’erano pochi come lui in campo, sapeva tenere in scacco tutta la difesa, fece tantissimi gol con il Milan, prima con un mai troppo amato Arrigo Sacchi e poi con Fabio Capello. Finchè il fisico crollò e dovette ritirarsi anzitempo, lasciando San Siro una sera in cui c’era bisogno di coprirsi, più per il freddo dei sentimenti che climatico.
Maradona e Van Basten accomunati da 24 ore ma soprattutto da quando si sfidavano per la lotta al titolo. Dal Napoli-Milan 2-3 del 1988 in poi, quando le contese si aprivano senza esclusioni di colpi. E si ripetettero nel 1990, quando i partenopei vinsero il secondo scudetto, mentre i rossoneri caddero ancora nella trappola della fatal Verona.
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Questione di caratteri, anche. Maradona fu un personaggio riconosciuto anche da altre tifoserie, Van Basten amato solo da quella milanista. Non era proprio un simpaticone, quando ballò una sorta di lambada sul povero Pasquale Bruno… allora sì che rischiò di chiudere anticipatamente la carriera.