Troppi rigori dubbi in Serie A, gli arbitri cambiano tutto: i vertici del mondo arbitrale pronti a una grande svolta.
La Serie A si prepara a dire addio ai rigori. O meglio, ai ‘rigorini’. Una clamorosa svolta (l’ennesima) sta per investire il mondo arbitrale a partire dalle prossime giornate di campionato. L’obiettivo è cercare di ridurre il numero di rigori a partita e di invertire una rotta che sta facendo storcere il naso a troppi addetti ai lavori e commentatori.
Non è un segreto che nelle ultime settimane il tema arbitrale in Serie A sia diventato scottante. Gli episodi non sono mancati, molti allenatori hanno dato in escandescenze e sono stati espulsi, l’utilizzo del Var a intermittenza continua a lasciare perplessi tutti. Serve maggior chiarezza e trasparenza. A partire dai fatti, più che dalle parole.
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Per questo motivo, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, dalle prossime partite l’input arrivato dai vertici arbitrali ai direttori di gara è chiaro: basta ‘mezzi rigori’. Per fischiare un penalty bisognerà trovarsi di fronte solo a falli o infrazioni acclarate, e non a situazioni dubbie.
Troppi rigori in Serie A: si cambia
Nelle prime dieci giornate di campionato, sono stati fischiati in Serie A 48 rigori. La proiezione sulle 38 giornate porterebbe a 182 rigori. Davvero troppi, in aumento rispetto anche alle ultime stagioni, in cui di fischi in area non ne erano mancati. Non ci sarebbe nulla di male, fossero tutti rigori netti. Ma gli ultimi episodi hanno sollevato un polverone che non si può nascondere sotto un tappeto.
Dal rigore famoso di Dumfries su Alex Sandro a quello non fischiato di D’Ambrosio su Bajrami, fino all’ultimo episodio, quello di Mbaye su Osimhen. In pochi giorni si sono inanellate una serie di situazioni al limite che, per i vertici arbitrali, avrebbero dovuto portare a una decisione univoca: niente rigore, come accaduto in Empoli-Inter. E se l’errore più grave in tal senso sembrerebbe essere quello di Inter-Juventus, essendo arrivata l’assegnazione su input del Var, a pagare le conseguenze dei propri errori per ora è l’arbitro Serra di Napoli-Bologna, cui costerà caro (un turno di stop) il fischio del secondo penalty del match.
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Dalla prossima giornata, dunque, dovrebbe iniziare un nuovo corso: quello del mancato fischio per i tocchi leggeri in area. Non basterà più che ci sia un contatto per decretare un rigore. Dovrà essere un contatto decisivo, per allineare i numeri sui penalty in Italia a quelli degli altri grandi campionati europei. In 9 giornate in Premier si sono fischiati ‘solo’ 21 rigori, in Liga 39 in 11 giornate, in Bundesliga 23 in 9 giornate. Il cambio di tendenza è inevitabile.