Maurizio Setti e il dilemma tra Verona e Mantova. Scegliere il balcone di Romeo e Giulietta oppure la città di Virgilio? La multiproprietà sta diventando sempre più un nodo cruciale per i presidenti.
Dal 2024 le norme non permetteranno più di avere una multiproprietà calcistica. Non solo i pieni poteri da entrambe le parti, ma nemmeno avere quote di minoranza altrove per quanto concerne i club italiani. Provvedimenti tardivi, tanti sono stati e sono ancora i presidenti ad avere quote e comunque più proprietà nei club professionistici.
Tra questi c’è anche Maurizio Setti, che dovrà decidere se rimanere al Verona oppure al Mantova. Due categorie di differenza per i club, gli scaligeri cercano la terza salvezza di fila in Serie A, i biancorossi invece devono guardarsi bene in Serie C.
La differenza tra i club è il nodo cruciale, Maurizio Setti dovrà scegliere se sacrificare il club veneto oppure quello lombardo, ovviamente quando arriveranno delle offerte importanti per la cessione. Il lavoro da entrambi i fronti è ben visibile, l’azione di risalita nel corso degli anni è stata comunque efficace. Ora resta il rimpianto di dover rinunciare – necessariamente – a una delle due squadre con vivo rammarico per il futuro.
L’abilità di saper dirigere
I tifosi del Verona si sono un po’ ricreduti su Maurizio Setti. Che spesso era stato accusato di spendere poco per il team gialloblù, di certo ancora lontano dai fasti dello scudetto di Osvaldo Bagnoli. Il Verona, però, non ha debiti e nel corso degli anni ha avuto il merito di lanciare tanti calciatori alla ribalta.
Uno su tutti Jorginho, che è arrivato al tetto dell’Europa con il Chelsea e con la nazionale italiana, ma anche Moise Kean militò per un anno al “Bentegodi”, in prestito dalla Juventus. Senza dimenticare Luca Toni che chiuse alla grande una carriera da vero bomber, nonché le magnifiche plusvalenze realizzate nel corso degli ultimi anni. A volte con elementi del proprio settore giovanile come Mattia Zaccagni, altre volte pescando a poco e rivendendo a tantissimo i vari Kumbulla, Rrhamani e Amrabat.
È ora però giunto il momento di decidere se tenere ancora in gioco il Verona nelle sue proprietà o concentrarsi sul Mantova. Che negli anni Duemila è stata protagonista in positivo e in negativo. Nell’estate del 2004 approdò in Serie B e divenne il team rivelazione beffato solo ai playoff dal neonato Torino di Urbano Cairo. Anni di grande calcio con la proprietà Lori, poi l’oblio e il dover ripartire daccapo.
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Con Maurizio Setti che ha rimesso fiducia, sicurezza e denaro nel progetto mantovano. Che sogna, un giorno, di rivivere i fasti degli anni Sessanta, quando faceva perdere degli scudetti giocando in maniera spregiudicata. Per il momento si accontenterebbe di mantenere la terza serie.