Marco Verratti festeggia il 31° compleanno. Ormai è un calciatore italo-francese, chissà se un giorno potrà mai esordire in Serie A.
Il campione che non ha mai giocato un minuto in Serie A. Sembra paradossale, ma Marco Verratti ha ancora questa sorta di piccolo desiderio da esaudire nella torta del suo compleanno. Il 5 novembre è giorno di festa, oggi il centrocampista oggi compie 31 anni ricevendo auguri un po’ da tutto il mondo.
Il titolo di Euro2020 lo ha consacrato come idolo italiano, pur senza aver giocato nella nostra massima serie, ma avendo conquistato – per quanto riguarda il palmares da club – ben 27 trofei con il Paris Saint Germain. La sua qualità non è mai messa in discussione, perché il ragazzo è stato un prospetto lasciato partire troppo in fretta dalle squadre italiane. Che potevano comprarlo per una decina di milioni di euro, se non addirittura per qualche milione in meno se acquistato al momento giusto.
Verratti esordì in Serie C nella stagione 2008-09 con il Pescara e maturò nella Coppa Italia della categoria nella stagione successiva, completata dalla promozione in Serie B. Trovando in Eusebio Di Francesco un mentore e la maglia da titolare per una tranquilla salvezza, prima del ciclone Zdenek Zeman. Che cambiò tutto in quel di Pescara, portò la qualità offensiva dei giovani Ciro Immobile e Lorenzo Insigne, una promozione in Serie A e la consapevolezza che Verratti era diventato già un big.
Il regista di grandi stelle
Il Psg fu più abile di tutti a presentarsi con un cospicuo assegno. C’erano stati i sondaggi del Napoli e della Juventus, la scelta francese non fu facile. Perché fu una scelta di vita, il Psg decise di puntare sul giovane italiano e fece benissimo. I 27 trofei non sono arrivati per caso, il centrocampista è stato una parte integrante dei francesi, vivendo varie epoche e varie stagioni.
In queste ultime, la consapevolezza di far parte di un dream team. Dove Marco ne è il cervello, il motore e anche la forza motrice, non è di certo consuetudine alzare la testa e lanciare uno fra Messi, Neymar e Mbappè. Quasi come se fosse stato Massimo Mauro, che in Italia giocò insieme a Zico, Michel Platini e Diego Armando Maradona, ma lo fece in tre diverse squadre di club.
Verratti invece ha tutto a portata di mano. Sta facendo ambientare Gigio Donnarumma, il ricordo europeo ancora albeggia nelle loro movenze. Ha ormai la maturità tale per vincere la Champions League, l’ultimo grande trofeo che gli manca.
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Per poi – chissà – tornare in Italia. Non ne farebbe una questione di prezzo (al Psg prende sei milioni di euro), ma vincerebbe la voglia di tornare da profeta in patria.