Cagliari e Atalanta andranno in campo alla ricerca dello spettacolo nonché dei tre punti. Due squadre che quando si affrontano dimenticano, spesso e volentieri, le basi difensive.
La capacità di saper divertire, nonostante tutto. Perché spesso i match tra Cagliari e Atalanta sono abbastanza imprevedibili, la storia ha insegnato come i confronti possono prendere una piega sempre ben diversa.
I sardi devono dare un colpo di peso alle loro ambizioni e “smetterla” in un certo senso di lottare solo per la salvezza risicata. Dall’altra parte se la retorica dice addirittura salvezza, la pratica e la grammatica parlano di un’Atalanta che cercherà ancora un nuovo piazzamento europeo.
Da conquistare in gare come quella dello stadio di Cagliari, l’Atalanta avrà un compito durissimo ma attualmente gli uomini di Gian Piero Gasperini corrono di più. Certo, l’inverno dovrà ancora arrivare e i campi pesanti potrebbero dare altre indicazioni, ma il vento sardo potrebbe anche essere ugualmente pericoloso.
Il Cagliari in casa ha concesso sin troppo, proprio per questo ha bisogno di ritrovare l’amore dei tifosi, stanchi e delusi da ogni stagione. In virtù di questo, vincere contro una grande darebbe un altro senso alla stagione, cancellerebbe l’inizio da incubo che nessuna aveva previsto.
In effetti, la qualità migliore delle due squadre sta proprio nei tanti singoli che potrebbero decidere il match. Se i tecnici magari non hanno dormito per preparare al meglio le disquisizioni tattiche, i giocatori di estro e fantasia sanno benissimo che basterebbe un colpo per indirizzare la partita.
Soprattutto per la capacità di saper tenere il pallone tra i piedi. Il palleggio del Cagliari è maggiormente circolare per vie centrali, il centrocampo sardo è abile per un giro palla efficace subito adatto per rapidi verticalizzazioni.
Il gioco dell’Atalanta nel palleggio, invece, è globale come una sorta di unica grande appendice. Che parte dal numero 1 per arrivare sino al centravanti, in una organizzazione capillare quasi sul modello Ajax di un tempo.
Passati però gli anni Settanta da un pezzo, le due squadre sanno che ogni mossa avventata potrebbe, al contrario, far scatenare gli avversari.
Da una parte c’è Joao Pedro, un elemento costante e sempre presente nel vivo dell’azione. Un elemento fondamentale per il Cagliari, che l’Atalanta ha cercato per almeno due sessioni di mercato, ma l’amore per il rossoblù del brasiliano alla fine ha vinto su tutto.
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Dall’altra parte, c’è l’imbarazzo della scelta. Sicuramente osservato speciale sarà Duvan Zapata che sarà marcato a uomo da Diego Godin (uruguaiano in gol proprio contro la Dea), mentre molti più dubbi ci sono sul secondo attaccante da utilizzare al suo fianco. In vantaggio sembra essere la soluzione mista, ovvero inserire un altro trequartista per alleggerire la pressione.