Sono tanti i ricordi tra Napoli e Verona, alcuni belli per i partenopei, altri decisamente da cancellare. Dagli esordi storici ai nuovi protagonisti, una carrellata di sentimenti per il match delle 18.
Una sfida da ricordare. Napoli-Verona in campo saranno preceduti dai tanti ricordi che attraversano gli anni di Serie A per entrambi i club, che andranno in scena alle 18 con motivazioni rinnovate. Il Napoli di Luciano Spalletti punta allo scudetto e non potrebbe essere altrimenti, dopo lo straordinario inizio di campionato, il migliore di sempre anche secondo gli almanacchi e le statistiche.
Il Verona invece è partita con il freno a mano ben tirato, l’inizio di Eusebio Di Francesco è stato da cancellare e archiviare. Tre sconfitte in tre gare e addio al tecnico per chiamare un altro croato dopo Ivan Juric. Igor Tudor era quello che serviva al Verona, sempre intento a prendere troppi gol, ma almeno riesce a contraccambiare con il rilancio dei suoi centravanti. Dopo il Bayern Monaco, è la squadra che segna di più.
Proprio per questo la gara del “San Paolo” potrebbe essere aperta a ogni risultato, il passato e i ricordi insegnano come tra i due club questo match ha sempre più soluzioni, non sempre legate alla continuità. Dentro e in fondo all’anima dei protagonisti, si nascondono spesso delle sorprese.
Le gare più intense
In effetti parlando di Napoli e Verona i ricordi si perdono nel tempo, alcuni vale comunque la pena riassaporarli proprio per dare un nuovo senso al presente.
Indubbiamente quello più recente rappresenta ancora una ferita fresca per quanto riguarda i colori azzurri. Nell’ultima giornata di campionato, il Napoli doveva solo battere il Verona per conquistare l’accesso in Champions League. Nonostante questo e un Verona che aveva ormai mollato gli ormeggi da un punto di vista mentale, l’allora squadra allenata da Gennaro Gattuso fece solamente un pari per 1-1, buttando alle ortiche l’occasione di entrare in Europa dalla porta principale.
Fu un gran peccato, perché quel Napoli avrebbe tutto sommato meritato l’accesso, ma tra Cagliari prima e Verona poi in casa perse praticamente quattro punti facendosi raggiungere una volta andata in vantaggio.
Altri ricordi riguardano una ventina di anni fa, le due squadre lottavano per la salvezza e il Verona la spuntò poi addirittura andando allo spareggio contro la Reggina. Erano i tempi di Pastorello e di Corbelli, due presidenze che hanno lasciato un segno, in ogni caso nella storia dei rispettivi club.
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Soprattutto, a campo invertito, c’è la pagina dei ricordi legata a Diego Armando Maradona. Il suo esordio in Serie A avvenne proprio a Verona il 16 settembre 1984. Quel Napoli non era ancora degno del dio del calcio, prese tre reti al “Bentegodi” e capì che doveva crescere ancora un bel po’.