Roberto Mancini può vincere il mondiale con l’Italia? La domanda diventa sempre più pressante, se il tecnico marchigiano darà seguito alla vittoria di Euro2020 diverrebbe il più grande di tutti.
Cosa serve all’Italia per vincere il Mondiale? Una domanda che a un anno dalla massima competizione calcistica diventa un dolce assillo per i tifosi della Nazionale. Il rinnovo di Roberto Mancini sino al 2026 praticamente garantirebbe al tecnico ex Inter di poter allenare per due edizioni mondiali più un’altra europea, sempre a patto di qualificarsi.
Con un gioco ritrovato e una rinnovata fiducia verso i colori azzurri, l’ambizione dell’Italia è cresciuta sempre più. Non è un caso che l’eliminazione dalla poule finale dell’inutile Nation League – per mano della Spagna – ha quasi lasciato un po’ di amaro in bocca.
Vincere aiuta a vincere e dà assuefazione, perché Roberto Mancini con l’Italia ha inculcato una mentalità vincente, ben diversa da quella dei suoi predecessori. Lontani i tempi di Giovanni Trapattoni che aveva paura di un Ecuador qualunque, di Cesare Prandelli e di Gian Piero Ventura che nemmeno ci condusse ai mondiali russi.
Ora si continua a fare sul serio e l’Italia vorrà capire – a un anno dalla competizione del Qatar – se potrà essere una delle favorite del mondiale.
La compagnia delle grandi
Si guarda intanto il paragone con le altre squadre europee prima di andare a scoprire le motivazioni nostrane. In questo, la gara contro la Spagna ha avuto una valenza didattica. Perché gli spagnoli nella semifinale europea furono sconfitti solamente ai rigori e a Milano ci hanno battuto con merito per 2-1. Luis Enrique ha una squadra giovanissima e motivata, potrebbe tornare presto già grandissima, come quella che vinse due europei e in mezzo il mondiale sudafricano.
Occhio anche alla Francia, che di risorse ne ha spesso in abbondanza. Ma deve tornare a esser maggiormente incisiva, a volte si perde e si specchia troppo nella sua qualità di palleggio. La curiosità arriva dal nuovo corso della Germania, che ha un mix con Flick di vecchi e nuovi: se trova un amalgama finale, anche i teutonici avranno il loro buon gioco europeo.
Togliendo queste tre nazionali, rimane sempre l’Inghilterra che vuole coppe tornare a casa, ma non riesce mai a ottenerle. I leoni inglesi non hanno ancora maturato la capacità di chiudere le partite al tempo giusto, contro le grandi sarà un problema.
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L’Italia di Roberto Mancini, guardando al mondiale, ha sempre Brasile e Argentina da prendere a riferimento. La selecao non vince il titolo iridato dal 2002, l’Argentina addirittura dal 1986: erano i tempi di Diego Armando Maradona che segnava in undici tocchi da una porta all’altra.