Novità a Roma. Rivoluzione per lo Stadio Olimpico, la casa della Roma e della Lazio: potrebbe presto cambiare nome.
Grande svolta in arrivo a Roma: lo Stadio Olimpico potrebbe cambiare nome. L’impianto sportivo polifunzionale più famoso in Italia, casa della Roma, della Lazio ma, in un certo modo, anche della Nazionale, cuore pulsante dello sport azzurro, potrebbe presto avere un nuovo nome.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ha reso nota la volontà di intitolare l’impianto, nonostante la sua storia non sia legata esclusivamente al mondo del calcio, alla memoria di un grande campione del passato. Un calciatore, peraltro, non legato a Roma, né alla squadra giallorossa né alla metà biancoceleste. Un simbolo però della nostra Nazionale.
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Come accaduto un anno fa con lo stadio San Paolo, diventato dopo il decesso di Diego Armando Maradona a furor di popolo stadio Maradona, anche l’Olimpico sarebbe dunque pronto a cambiare nome. L’appellativo Olimpico probabilmente non scomparirà, ma sarà affiancato da un nome proprio che riporterà alla memoria un campione indimenticabile cui tutti noi siamo ancora molto affezionati.
La Figc vuole intitolare lo stadio Olimpico a un grande calciatore della Nazionale italiana. Lo ha confermato Gabriele Gravina, scatenando le prime polemiche a Roma. Il calciatore scelto non ha infatti vestito le maglie delle squadre della Capitale, non è romano ed è stato, per di più, un calciatore simbolo per una delle squadre meno amate a Roma, la Juventus.
Discorsi che non sembrano far breccia nel cuore di Gravina. Tra non molto tempo, quindi, a Roma potremo parlare di stadio Olimpico Paolo Rossi. Spiega lo stesso numero uno della Federcalcio: “Quello che abbiamo avviato nei confronti di Paolo è un percorso di riconoscenza e memoria storica. (…) Ci piacerebbe intitolargli lo stadio Olimpico di Roma“.
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Parole importanti, quelli di Gravina, che però al momento rimangono nell’ambito delle ipotesi. La Figc ha infatti dato la propria disponibilità per questo cambiamento, ma non è per nulla semplice, considerando la natura giuridica di chi gestisce l’impianto romano. “Sarebbe un grande gesto“, chiosa il presidente della Federcalcio. Ma probabilmente rimarrà solo una splendida e romantica idea, considerando che a Roma, finché non verranno costruiti stadi di proprietà delle due società, difficilmente accetterebbero un’ipotesi del genere.