Tanti chilometri per la Serie A. Molti i pedalatori del campionato che si alternano nella media percorsa con alcune sorprese degne di nota.
C’è una qualità importante nei calciatori di Serie A. Quasi come se si cambiasse mestiere, i calciatori del campionato macinano chilometri diventando una serie di maratoneti, portandosi così in vette per il numero percorso.
Una classifica che sale e scende, anche in base all’impegno mostrato proprio in Serie A. Non è automatico che i corridori rimangano sempre tale, questo dipende anche dal ritmo delle gare. Se non ci sono tanti big a correre chilometri un motivo ci sarà: immaginate Ibrahimovic fare undici km e arrivare stremato al tiro? Consumare un giocatore esperto così non avrebbe senso, mentre ai giovani va dato il compito di essere molto più veloci in fase di rimessa e proponendosi nell’azione offensiva.
Guardando i dati, ne viene fuori un bel mix. Detto delle big che non hanno maratoneti, ci stanno tanti calciatori inattesi in questo computo della Serie A, dove si punta più che altro a una media ponderata. Sfatando anche qualche vecchio tabù: nelle prime giornate Lobotka, che a Napoli è stato preso di mira per il suo peso, era uno di quei calciatori che correva di più in campo.
I pedalatori del campo
Sono tanti i calciatori che corrono chilometri senza avere applausi finali alla meta. Ma sono certezze per le loro società, che sanno come in Serie A servano elementi del genere per accelerare i ritmi. Lo sa l’Inter che ha il primatista Brozovic, con la media di 11,58 km. Da regista ormai è diventato un elemento a tutto tondo nella mediana nerazzurra.
Un pensiero in comune anche con altri calciatori che lottano per lo scudetto, la novità è stata Anguissa del Napoli, che era stato preso per correre chilometri, essere lucido, andare a pressare l’avversario: tre caratteristiche che l’elemento africano sta facendo più che bene al suo esordio in Serie A.
Detto del Napoli, spostandoci di qualche chilometro abbiamo un italiano sempre come certezza. Cristante nella Roma è uomo da “corsa oscura”, c’è sempre, è poco appariscente ma molto concreto. Non è un caso che Josè Mourinho lo tiene in alta considerazione nella mediana, dopo aver fatto il centrale difensivo con Paulo Fonseca. Per ora è al gradino più basso del podio.
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Da lodare anche Barak (secondo in graduatoria) maratoneta del Verona con licenza offensiva. Calciatore sottovalutato, meriterebbe di lottare per ben altri traguardi, dopo aver militato nell’Udinese e nel Lecce. Nel Venezia, invece, il polmone più capiente è quello di Busio, americano che sta facendo parlare bene in questa prima parte di campionato. In America si allenava nei campi segnati con le Yard, forse non a caso…