Spuntano ulteriori dettagli sulla truffa Superlega: in che modo i club fondatori avevano provato a screditare la Uefa.
Passano i mesi, ma si continua a parlare di Superlega. Una truffa per molti, un’idea geniale per altri. Sono poche le certezze in questo momento sul grande progetto di dodici top club europei, naufragato miseramente in pochi giorni. Sicuramente è stata una scossa che ha cambiato il calcio, e che avrà degli effetti in futuro. Quali possano essere ancora non è dato sapersi. Ma è certo anche che il progetto originario aveva più di una falla.
Non a caso, a distanza di molto tempo continuano a venire a galla dei retroscena che fanno sembrare l’intera organizzazione quasi ‘criminale’. Lo dimostrerebbero anche dei metodi piuttosto sempliciotti con cui i fondatori avrebbero cercato di ‘barare’ per fingere di avere un seguito molto maggiore di quello effettivo.
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A renderlo noto è stato uno studio effettuato dalla società di consulenza Pandemia Digital e pubblicato da El Confidencial e Calcio e Finanza. Uno studio che ha messo in luce un dato clamoroso: gli organizzatori avrebbero puntato sui social per creare un bambardamento digitale che avrebbe dovuto affossare definitivamente nell’opinione pubblica la Uefa.
La truffa della Superlega sui social
Stando a quanto riportato nello studio, l’organizzazione messa in piedi da Florentino Perez, Andrea Agnelli e dai vertici del Barcellona si sarebbe avvalso di un fittizio supporto sui social. Attraverso tantissimi bot e account fasulli aperti solo per questo obiettivo, i club della Superlega avrebbero finto un supporto mediatico per il presidente del Real, con l’obiettivo di affossare agli occhi dell’opinione pubblica i vertici del calcio europeo, su tutti Ceferin e la Uefa.
I numeri di questa vera e propria truffa hanno del clamoroso. Nelle 72 ore successive all’ufficializzazione del progetto, oltre due milioni di tweet sarebbero stati creati sull’argomento da oltre 270mila account. Di questi, però, molti sono scomparsi in pochissimo tempo. Si trattava in particolare di account che puntavano su due comunità più di altre: quella araba e quella madrilena. E non è un caso.
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L’obiettivo dei club della Superlega non era solo dare un supporto popolare alla propria idea di calcio, ma anche e soprattutto mettere fuorigioco la Uefa. La popolarità dell’hashtag #CeferinOut in particolare sarebbe stata molto gonfiata proprio dai bot e dagli account finti lanciati dagli organizzatori della Superlega per top club. Un altro colpo alla credibilità di un progetto che poteva anche essere interessante, se fondato su basi che nulla hanno a che fare con la cultura del calcio in Europa.