Leandro Chichizola è tornato in Italia a regalare parate e spettacolo. Il portiere argentino è il muro di un Perugia che ha trovato un solido e affidabile guardiano per la sua porta.
A volte ritornano, anche meritatamente. E spesso ci chiediamo come alcuni calciatori siano ancora in Serie B piuttosto che in Serie A. Un discorso che calza a pennello per Leandro Chichizola, che da quest’anno è tornato in Italia per mantenere inviolata la porta del Perugia.
Un elemento che in porta ha sempre saputo ben difendersi, ben integrandosi un po’ con tutti gli stili di gioco. È un estremo difensore affidabile, che per un motivo o per un altro non è mai arrivato nella nostra massima serie, giocando solo in quella argentina di appartenenza e in quella spagnola.
Il Perugia è stato bravo a convincerlo, perché con un portiere come Chichizola il livello d’attenzione si è decisamente alzato. È il valore aggiunto di una formazione che può salvarsi con Massimiliano Alvini in panchina, senza ripetere quanto avvenuto due anni fa. La troppa sicurezza di sé portò il grifone in zona playout e a una retrocessione imprevista – ma meritata – ai rigori contro il Pescara. Il livello di guardia si è comunque alzato nella partitaccia di sabato: nonostante i quattro gol presi, Chichizola è stato il migliore in campo contro il Como, parando anche un rigore.
L’argentino dimostra affidabilità
Su Leandro Chichizola i giudizi sono positivi, per anni la Sampdoria si è dimostrata interessata così come altre squadre della massima serie, ma alla fine le scelte sono state altre.
Ha iniziato la carriera nel River Plate, per cinque stagioni è stato un elemento affidabile da quando nel 2009 esordì con tanta pressione addosso. Non era facile imporsi nel River, clima non facile, situazione calcistica abbastanza precaria.
Una trentina le presenze in campionato per il portiere, più qualcun’altra nelle coppe argentine, poi l’addio nel 2014. C’erano tanti club interessati, alla fine la spuntò lo Spezia, che si stava proponendo come realtà emergente in Serie B.
L’argentino non fece pentire nessuno, si impadronì subito della porta spezzina, l’imbattibilità era spesso di casa allo stadio “Picco”. Tre stagioni in tutto, 42 presenze in ogni annata e la sicurezza di meno di un gol incassato a partita.
Le sirene dalla Spagna sono state utili per un’altra avventura, stavolta meno fortunata in un Las Palmas grandi firme ma con poco costrutto in campo e una retrocessione che arrivò con malumore. Ma Chichizola si guadagnò la chiamata di un Getafe arrivato anche con lui prima quinto e poi ottavo: l’argentino però ha giocato relativamente poco. Così altro giro e altra scelta, ma al Cartagena la fortuna e l’ambiente non erano ottimali.
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Ed eccolo tornato in Italia, con rinnovate ambizioni e la voglia di essere ancora decisivo. Lo sta già dimostrando con un ritorno in Serie B che ha cancellato – di fatto – il tempo passato.