C’è un protagonista della nostra Serie A che ha alle spalle un passato drammatico: la storia di Strandberg e del fratello scomparso prematuramente.
Il calcio è fatto di uomini, e ogni uomo ha la sua storia. A volte più serena e leggera, altre volte drammatica. Lo sa bene un grande protagonista della nostra Serie A 2021/22, un calciatore arrivato al grande calcio tardi, ma pronto a prendersi tutto quello che finora il destino gli ha tolto. Stiamo parlando di Stefan Strandberg, difensore norvegese classe 1990 della Salernitana.
Arrivato in Campania durante l’ultimo mercato estivo dall’Ural, una squadra russa, dopo anni passati girovagando per l’Europa, dal Valarenga al Trapani, passando per il Rosenborg e il Krasnodar, nonostante lo scetticismo che lo ha circondato fin qui si è rivelato uno dei perni della squadra granata in questa faticosa prima parte di stagione.
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In un campionato fin qui tribolato per i tifosi del cavalluccio marino, Strandberg è stato finora uno delle poche note liete. Ha giocato 11 partite su 12, saltandone solo una per squalifica, e ha dimostrato di poter competere ad altissimo livello anche contro i più forti calciatori della nostra Serie A. Se la Salernitana ha preso tanti gol, la colpa non è certo sua. Una consacrazione improvvisa che arriva al termine di uno dei periodi più duri della sua vita, contrassegnato da tanta sfortuna e da un grave lutto.
Strandberg parla della morte del fratello
Non è stata semplice la carriera di Stefan fin qui. Il suo girovagare è stato infatti influenzato anche dai tanti problemi fisici che lo hanno colpito. Nel 2017 il difensore norvegese si ruppe il tendine d’Achille destro e sinistro. Un doppio infortunio che l’ha portato a operarsi ben sei volte, tornando in campo dopo più di due anni di stop nel marzo 2019.
Come se non bastassero i problemi fisici e uan carriera fermata nel momento clou, Stefan in quel periodo durissimo ha dovuto affrontare anche un dramma familiare che gli ha lasciato un segno indelebile sul cuore: la scomparsa di uno dei suoi fratelli.
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In un’intervista sui canalis social della Nazionale scandinava, il calciatore ha raccontato il dramma del suo amato Kenny nel 2018: “Eravamo tre fratelli, siamo sempre stati una sorta di trio. Dopo la sua morte sono stato a lungo infortunato, quindi pensavo costantemente a lui“.
Ma quella tragedia impossibile da dimenticare non lo ha abbattuto, e gli anzi servita come stimolo per cercare di tornare in campo e riprendere il suo cammino: “Volevo tornare in campo, farlo per lui. In nome dei piani che avevamo da piccolo. Dovevo farcela per lui“. Parole che hanno commosso tutti i suoi tifosi e che mostrano la pasta di un uomo vero dentro e fuori dal campo. Da oggi Stefan avrà qualche fan in più.