Con il fondo Now l’Olanda e il suo calcio sono ripartiti dopo la difficile situazione pandemica. Per sostenere le fasce più deboli ma anche un movimento sportivo che non ha debiti (o almeno non ne ha troppi).
Guardare all’estero conviene spesso e volentieri. Perché spesso le migliori lezioni sportive si apprendono dalle piccole realtà, dove si utilizza maggiormente la logica e si ottengono risultati di tutto rispetto. Il caso dell’Olanda è abbastanza significativo, in particolar modo con la ripresa del calcio che ha avuto un nuovo slancio grazie al governo. In particolare con le misure di emergenza di sostegno dell’occupazione, in poche parole il fondo Now. Acronimo che va proprio a significare tutte quelle misure che, di fatto, hanno salvato il calcio olandese dal baratro.
Sono bastati 85 milioni di euro per dare una gran boccata d’ossigeno ed evitare il peggio, in particolar modo la mutualità è stata divisa per tutti i club olandesi, sia quelli della massima serie Eredivisie, nonché quelli della Keuken Divisie, l’equivalente della nostra Serie B.
Dunque, il fondo Now salva il calcio e porta beneficio a un movimento che punta sempre più a un livello di eccellenza. Da correggere, in questo caso, con una maggior fiducia verso le piccole.
Il calcio in Olanda è istituzione, ma registra ancora un pesante dislivello. Tra i club blasonati e quelli della Serie B c’è praticamente un abisso, in fatto di investimenti ma anche di modo di intendere lo sport. Dalla Champions League quasi ai livelli oratoriali, la differenza è davvero abissale.
Salvato dal fondo Now, c’è ora attesa per capire se il calcio in Olanda avrà nuovi spunti dal punto di vista sportivo. Le squadre che partecipano in Europa dovranno dare quel qualcosa in più, portando anche qualche coppa di prestigio, quella che manca da troppi anni nei Paesi Bassi.
Dall’Ajax tutti si attendono un passo maggiore, un ulteriore salto di qualità. Quello che tre stagioni fa la portò in semifinale di Champions League, mancando di un soffio la finalissima. Eliminò il Real Madrid e poi anche la Juventus, cedendogli poi De Ligt. Soprattutto, il mercato degli ultimi dieci anni ha portato quasi trecento milioni in cassa, roba mica da poco.
Cosa contraria a quanto accaduto al Feyenoord, quasi sull’orlo del baratro finanziario e che ha dovuto dare una bella sforbiciata al monte ingaggi e anche alle ambizioni, tutto sommato.
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Il Psv Eindhoven, invece, si concede qualche stella. Avere in campo Erin Zahavi e soprattutto Mario Gotze è un lusso sia per il campionato olandese ma anche per gli equilibri della stessa squadra. Forse quella con più qualità in tutto il nord Europa.