Florentino Perez va all’attacco dopo il caso Mbappé-PSG: il presidente del Real Madrid spiega qual è il vero problema del calcio.
L’attuale situazione del calcio globale manda su tutte le furie Florentino Perez. Il numero uno del Real Madrid non riesce a capacitarsi di quello che sta accadendo nel mondo del pallone. Non per lo stop imposto, al momento, al progetto Superlega, il suo vero obiettivo per rivoluzionare il calcio. Piuttosto per un calciomercato sempre più ‘drogato’ da chi può permettersi spese prive di qualunque ragione e da uno squilibrio impossibile da eliminare.
Sembra incredibile, ma proprio Florentino, presidente di uno dei club più ricchi al mondo, ma anche dei più indebitati. Un uomo in grado di spendere e spandere senza alcun limite, acquistando calciatori a somme improbabili, rivendendoli a volte anche a prezzi irrisori. Un personaggio che ha abbracciato per primo la filosofia dei Galacticos, prima ancora che arrivasse il PSG a fare collezione di campioni come figurine per il proprio album. Lui, Florentino Perez, individua il male del calcio mondiale. Ovviamente in altri.
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A far esplodere Florentino Perez è stato un affare sfumato dell’ultima estate, quello che avrebbe potuto portare Kylian Mbappé al Real Madrid. Una follia di mercato, l’ennesima, che Perez sarebbe stato disposto a fare. Sul piatto aveva infatti messo ben 200 milioni. La risposta del PSG è stata però un secco no. E questo non è andato per nulla giù al presidente madridista, che oggi punta il dito contro la proprietà della squadra parigina.
Florentino Perez attacca il PSG per il mercato
“Il mercato è totalmente impazzito!“, ha tuonato Perez, come riportato da Marca. Secondo il numero uno madridista, non sarebbero però le offerte fuori da ogni logica ad aver fatto esplodere un mondo oggi come non mai in piena crisi economica. Il vero problema sarebbero quelle proprietà in grado di rifiutare proposte faraoniche, proprio come il PSG.
Una squadra talmente forte da potersi permettere di rifiutare 200 milioni di euro, preferendo perdere il proprio miglior giocatore a parametro zero, rende infatti la contesa iniqua, secondo Perez. E non ha tutti i torti: “La colpa è di questi club proprietà di interi paesi“. Il riferimento è non solo al PSG, ma anche al Manchester City e, da qualche tempo, anche al Newcastle.
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Ma non pochi hanno fatto notare a Florentino che una parte del problema potrebbero essere anche quei club che si adeguano alle spese folli di sceicchi e simili per cercare di tenere loro testa in questa gara a chi spende di più. Basterebbe mettere regole vere, concrete, severe. Imporre tetti e limiti. Sfruttare meglio le proprie risorse. Ma in questo mondo del calcio privo di ogni logica, è più facile individuare in qualcun altro il problema che assumersi le proprie enormi responsabilità.