Quattro giocatori del Bayern Monaco sono stati messi fuori rosa: non possono andare in ritiro con la squadra perché no vax.
L’emergenza Covid che sta travolgendo la Germania tocca anche il calcio. E anche la principale squadra tedesca, il Bayern Monaco. Nonostante il rigore della società bavarese, anche tra le fila del gruppo allenato da Nagelsmann sono presenti diversi calciatori no vax. Ben quattro, in particolare, e tutti calciatori di primissimo piano. Calciatori che in questo momento sono impossibilitati a lavorare normalmente a Monaco.
Complice l’aumento vertiginoso dei contagi in Germania, e soprattutto in Baviera, sono state prese dalle autorità locali misure drastiche. Tra queste, l’adozione del Green Pass con la regola delle 2G, una novità che per il momento è stata resa ufficiale solo in Germania e in Austria per fronteggiare la quarta ondata.
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Per Green Pass 2G s’intende la certificazione concessa solo ai vaccinati (geimpft) e ai guariti (genesen). Niente più tamponi negativi per poter avere il pass momentaneo. Una svolta che cambia le carte in tavola anche a tutti quei calciatori che hanno rifiutato il vaccino. E le conseguenze si vedranno già da questo turno di campionato, come dimostrato dal caso scoppiato in casa Bayern.
Kimmich, e non solo. Tra le fila del Bayern aveva già fatto discutere la dura presa di posizione del calciatore tedesco, che aveva pubblicamente dichiarato di non volersi vaccinare per paura del siero, e di voler aspettare almeno che finisse la sperimentazione prima di sottoporsi alla vaccinazione.
Oltre a lui, sono però altri tre i calciatori della squadra bavarese che rimarranno fuori dalla gara con l’Augsburg perché no vax. Si tratta del giovanissimo Jamal Musiala, di Serge Gnabry e dell’attaccante Choupo-Moting. Tre calciatori importanti che, per via delle regole ferre imposte in questo momento in Baviera, non potranno avere accesso in luoghi pubblici. Come l’albergo del ritiro, ad esempio.
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Un intoppo non da poco per il Bayern, ma che potrebbe diventare una vera e propria piaga per l’intero sport professionistico, e non solo in Germania. Dovessero infatti proseguire le ondate e le risalite dei contagi, bisognerebbe riflettere seriamente sull’imporre il vaccino a tutti i calciatori, a prescindere dalle loro idee. Una soluzioine che implicherebbe ovviamente anche delle questioni di natura etica. Insomma, la situazione è ingarbugliata, ma va risolta nel più breve tempo possibile. Non a caso gli organizzatori dei Mondiali 2022 hanno già messo le mani avanti: in Qatar voleranno solo calciatori vaccinati. Kimmich e compagni hanno un anno di tempo per mettersi in regola.