Verona-Empoli è il mancato derby in casa Di Francesco. Ne è rimasto solo uno, e vorrà raggiungere la salvezza il più presto possibile.
Gli incroci mancati in famiglia. Nemmeno in questa stagione Eusebio e Federico Di Francesco si affronteranno da avversari. Il padre contro il figlio, riedizione di sfide bibliche o quasi, con l’Empoli come punto in comune. Perché Eusebio esordì da calciatore in Serie A proprio con la maglia dei toscani nella stagione 1987-88, quando Federico ancora non era nemmeno in cantiere.
L’Empoli come punto in comune da quest’anno con l’attaccante arrivato dalla Spal, che ha abbracciato il progetto toscano rendendosi subito un protagonista attivo. Piace ai tecnici per la sua versatilità, non è più la classica ala o terza punta, ma si è adattato a giocare accanto al centravanti. Mossa intelligente, perché riesce a sfruttare le lunghe leve per poter attaccare meglio lo spazio, non a caso come contropiedista riesce spesso a concludere l’azione offensiva.
Lo ha provato con buoni risultati la Spal nel ruolo, si è convinto anche Aurelio Andreazzoli che l’ex talento del Lanciano sia adatto a ricoprire questa posizione in campo. È alla ricerca di una maturazione definitiva, che potrebbe avvenire in questa stagione. Al suo fianco da prima punta si alternano Patrick Cutrone, Andrea Pinamonti e Leonardo Mancuso, resta da capire chi è il più adatto per lui.
Poteva essere un derby particolare quello dei Di Francesco tra Verona ed Empoli, ma l’avventura di Eusebio si è esaurita nelle prime tre partite. Al tecnico scaligero sono stati dati pochi alibi sin dall’inizio, ben sapendo come non sarebbe stato facile dover ripartire da zero o quasi.
Perché la scelta iniziale degli scaligeri era in controtendenza rispetto agli ultimi anni, da un punto di vista tattico. Quella di Ivan Juric era una formazione con determinate caratteristiche e altri uomini rispetto a quella attuale, Di Francesco ha cercato un po’ di adeguarsi e un po’ di mettere del suo.
Cosa non riuscita, zero punti dopo tre partite e un esonero che è apparso frettoloso, tutto sommato. Il Verona del tecnico praticamente non è mai sceso in campo, in due mesi non si poteva vedere una mano immediata.
È il terzo flop di fila per l’allenatore, dopo l’esonero con la Roma. Prima la Sampdoria (sostituito da Claudio Ranieri, che ottenne la salvezza), poi il Cagliari (in questo caso missione completata da Leonardo Semplici) e il Verona, ad aumentare i rimpianti.
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Non resterà che guardare questa sfida da casa, e fare eventualmente gli applausi al figlio per la prestazione offerta in campo. In questo caso tiferà Empoli, inevitabilmente.