La fabbrica delle idee per Ivan Juric e Luca Gotti non termina mai. In Torino e Udinese c’è la mano dei tecnici, che spesso hanno meno materiale di quanto immaginato.
La sfida di lunedì sera sarà un compendio di situazioni quasi al limite della sopravvivenza. Ivan Juric e Luca Gotti sanno benissimo che le loro squadre non hanno investito di certo vagonate di milioni in acquisti, dando spesso materiale da assemblare, e anche in breve tempo possibile.
Storie quasi simili per i due tecnici, almeno da un punto di vista del lavoro. Perché quello conta alla fine e i due tecnici lo fanno abbastanza bene, considerate le forze che hanno a disposizione. Tra Torino e Udinese potrebbe venire fuori anche una bella gara dal punto di vista dei contenuti, i granata spesso lasciano iniziativa agli avversari e l’Udinese non si lascia pregare quando c’è da agire di rimessa.
Soprattutto, è una sfida che varrà da un punto di vista tattico per quanti avranno mercato a gennaio. Tra situazioni di rinnovo ancora non del tutto definite (Andrea Belotti e Jans Stryger Larsen, con le dovute proporzioni), tanti giovani in rampa di lancio e un bilancio che a fine stagione dovrebbe segnare un valore positivo. Perciò, la sfida di stasera sarà vista con interesse da tutti gli osservatori che cercheranno del buon materiale in vista del mercato invernale.
La sfida tra Torino e Udinese concluderà il turno odierno con un altro pensiero a quanto offre il calcio spezzatino. Davvero meritiamo un posticipo a Torino di lunedì sera con le temperature tipicamente invernali? Misteri del calcio diventato uno show e un evento, toccherà alle due squadre fare i conti con acciacchi di stagione da dover evitare assolutamente.
La squadra di Juric in stagione sta alternando ottime prestazioni a partite dove manca il fiato proprio nei minuti finali, non è un caso che il Torino si sia fatto rimontare qualcosa come dieci punti almeno negli ultimi venti minuti delle partite. Perdendo inoltre gare… in “corto muso”, tendenza dai due volti a Torino. All’opposto è l’Udinese che ha il callo nel dover effettuare le rimonte, forse frutto di partenze non troppo immediate nelle gare.
Senza fare polemiche il tecnico dell’Udinese ha spiegato come manca spesso qualcosa dal punto di vista mentale ai suoi, senza per questo puntare il dito. Crescere è necessario per ottenere i risultati, i casi di Juan Musso e Rodrigo De Paul sono la stella polare per quanti puntano a crescere in Friuli.
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In ordine, invece, il pensiero di Juric, che avrebbe voluto qualche altro giocatore per fare una bella panchina lunga, ma alla fine ha avuto degli elementi funzionali almeno per riportare con i suoi dogmi tattici. Lasciato un po’ più tranquillo, potrà continuare il suo percorso.