Scarpe colorate di tutti i tipi per i calciatori, nella speranza che il ritorno al passato possa essere la nuova moda in campo. Un viaggio dei piedi, nel corso della storia.
Quando le scarpe diventano accessorio. Ormai i calciatori utilizzano gli scarpini come fossero una sorta di feticcio da utilizzare esclusivamente per i fini di marketing. Non importa la calzabilità, quanto il fatto di poterne farne un nuovo marchio di moda sportiva, da vendere poi sul mercato.
Al di là degli ultimissimi modelli, c’è da chiedersi come fanno alcuni calciatori a giocare con scarpe che rasentano l’assurdo, tra modelli imbarazzanti con più colori (nemmeno fossero un pappagallo), bordini e nastrini che, di certo, “avvisano” il difensore.
Questa fu una massima di Carlo Mazzone, quando sconsigliò ai suoi calciatori di indossare delle scarpe colorate, che potevano portare i difensori avversari a prevedere l’arrivo in attacco della sua squadra. Saggezza popolare che nemmeno aveva tutti i torti, soprattutto quando il terreno di gioco non è perfetto, basta anche un cromatismo a far notare subito una presenza. Immaginate un paio di scarpe fluo in un campo invernale: sarebbero le prime ad essere notate da tutti i calciatori in campo.
Il viaggio dei piedi
Non c’è in effetti una regolamentazione precisa che riguarda il colore delle scarpe. Più che altro il numero dei tacchetti e la loro composizione, ma sul colore tutto appare concesso in Italia, in Europa e nel mondo calcistico in generale.
Negli anni Novanta arrivarono i primi esperimenti di scarpe colorate, quando un po’ si voleva sperimentare per il gusto di farlo, più che pensare all’estremizzazione del marketing. Le scarpe rosse di Gianluigi Lentini furono un must, poi si unirono altri colleghi calciatori.
Alcuni, costretti a indossare una determinata marca… truccarono le scarpe stesse. Questo fu un racconto curioso di Lamberto Piovanelli, ex centravanti del Pisa che disegnava o cancellava un marchio per poter indossare quelle preferite in santa pace.
Ci furono poi i calciatori pionieri, che lanciarono la scarpa per ottenere in effetti dei successi. Quanto accadde al modello Total 90 fu abbastanza particolare, erano le prime scarpe che per design erano valide per i calciatori … ma anche un modello da piazza. Fabio Cannavaro le indossò al mondiale del 2006 e tutta Italia gliene rese merito: ora addirittura vengono mostrate nelle mostre itineranti dei cimeli azzurri.
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Negli ultimi tempi, invece, la moda vegana ha preso il sopravvento e anche i calciatori hanno strizzato l’occhio a questa novità. Paul Pogba è stato il primo a presentare le scarpe… su un letto di lattuga, il primo paia di estrazione vegana ai piedi del francese. Non è uno scherzo, è la realtà dei nostri giorni.