La Lazio e il pericolo di Mosca: il campo della Lokomotiv, il freddo e le insidie sono all’ordine del giorno per la squadra di Maurizio Sarri. Che pensa più al match di domenica sera…
Per Maurizio Sarri andare a Mosca è peggio che andare dal dentista in questa stagione. Il tecnico avrebbe evitato volentieri, in questo periodo della stagione, una trasferta così lunga e impegnativa come possa essere quella russa.
Il quinto turno di Europa League però va rispettato, anche per determinare gli stessi esiti della formazione biancoceleste nella competizione. C’è differenza tra l’arrivare primi e arrivare secondi in questa coppa, per capire quale avversario possa essere evitato oppure preso dalle reduci di Champions League.
Per non parlare poi in caso di terzo posto nel girone, con la discesa negli inferi della Conference League. Perciò ogni impegno di coppa va visto e tenuto sempre con le pinze, guai a mollare. La Lazio sa di non dover sottovalutare un avversario che, comunque, ha già regolato due mesi fa allo stadio Olimpico. Il 2-0 finale conquistato dai biancocelesti forse è stato anche minimo rispetto alla differenza di qualità vista tra gli organici. Ma stasera sarà tutta un’altra storia.
La capacità di soffrire
Probabilmente quello che chiederà Sarri alla sua Lazio è proprio la capacità di tenere duro e non mollare. La gradazione di Mosca è quanto di peggio possa esserci per i “poveri” undici che scenderanno in campo dal primo minuto.
Un mancato riscaldamento adeguato porterà problemi fisici, con il campo che potrebbe anche diventare una sorta di ghiacciaia dove sarà difficilmente mantenere l’equilibrio. Stare in piedi in tutti i sensi, pare questo un primo imperativo della Lazio contro la Lokomotiv Mosca, che ha affrontato questa Europa League ben sapendo delle differenze importanti contro il resto delle squadre di questa competizione.
Per l’ambiente biancoceleste il match forse più importante è quello di domenica. Sicuramente sarà importantissimo per Sarri che riaffronterà il Napoli allo stadio “Maradona”. I ricordi si accavallano, la mente va a quegli scudetti solamente sfiorati, ripresi dalla Juventus mentre le coppe si perdevano negli alberghi.
Sicuramente non mancheranno altre polemiche da parte del tecnico per la calendarizzione, giocare domenica alle 20.45 è stata però la giusta via di mezzo imposta dalla Lega quando sono stati stabiliti tutti gli orari del girone d’andata.
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Sarà ora compito sia del tecnico che dei giocatori quello di dover dosare le forze. Se la gara di Mosca sia più importante di quella di Napoli lo vedremo tra qualche ora in campo. Di certo, per la trasferta campana servirà recuperare quante più forze possibili, fisiche ma soprattutto mentali.