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Verona con uno squalo davanti: Cagliari, svolta o baratro

Verona-Cagliari è una gara di ricordi per Giovanni Simeone e di tabù per i sardi. L’esito sembrerebbe scontato guardando le statistiche…

Cagliari contro il tabù Verona nella gara odierna – foto LaPresse

Quella di Verona è sempre una trasferta particolare per il Cagliari. La squadra sarda, nel corso degli anni, ha avuto una vera e propria fobia di risultati quando ha affrontato i gialloblù. Contro l’Hellas la fortuna non è mai girata per il verso giusto, in tante stagioni di Serie A solamente una volta si è imposta la formazione sarda.

Lo fece addirittura il 30 gennaio 1972, ai tempi belli del calcio in Sardegna. In quell’occasione il Cagliari fu corsaro e vinse per 2-0. In gol… prima un autogol, sfortunato protagonista il portiere del Verona Colombo, poi il sigillo di Gigi Riva a chiudere e a conquistare allora i due punti. Da allora pochissime le soddisfazioni nella massima serie e altre due vittorie nella storia conquistate in cadetteria. Di cui una già ben prima del 1972, la prima affermazione sarda fu del 1963-64, mentre l’ultima in assoluto al “Bentegodi” è della stagione 2003-04: a fine stagione arrivò la promozione in Serie A per i sardi.

Si giocherà per ben altri obiettivi, la salvezza è il minimo traguardo per entrambe le squadre, ma qualcosa in più alla fine è lecito aspettarselo.

La sfida speciale del bomber

Giovanni Simeone ha giocato l’ultima gara col Cagliari in Coppa Italia ad agosto – foto LaPresse

Quella tra Verona e Cagliari è una partita attesa in particolar modo da Giovanni Simeone. Storia particolare quella dell’attaccante, che dopo aver esordito in Serie A con la maglia del Genoa, e deluso un po’ le attese della Fiorentina, era passato ai sardi come una sorta di attaccante del futuro.

Il cholito però ha sofferto – e anche un bel po’ – la concorrenza nello stesso ruolo con Leonardo Pavoletti, forse più pronto al centro dell’attacco e con meccanismi già consolidati. L’argentino ebbe il suo momento di gloria con l’arrivo di Walter Zenga in panchina, soprattutto nella fase post pandemia – con il campionato a concludersi d’estate – l’argentino divenne una sorta di uomo della provvidenza per la squadra rossoblù.

Con questi propositi era tornato in campo nella scorsa stagione ma tra Eusebio Di Francesco e Leonardo Semplici sono mancati i gol. Sei quelli realizzati nella stagione 2020-21 passata agli archivi, tanti quanto quelli realizzati con il Verona già dal 24 ottobre. Ovvero dalla data in cui decise di diventare una sorta di supereroe gialloblù e siglare addirittura una quaterna alla Lazio.

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Quel poker fu un segnale, una sorta di avviso ai naviganti: Giovanni Simeone è tutt’altro che un giocatore già sazio. Dimostrandolo poi con la doppietta alla Juventus, e sino ad arrivare già a quota nove reti. L’argentino vuole superare il suo record di gol e diventare sempre più importante per il Verona. Che ha pagato un milione di euro il suo prestito al Cagliari (arrivato gli ultimi giorni di mercato, per altro) e potrà riscattarlo per altri dodici.

Published by
Massimo Maneggio