La nuova vita di David Luiz al Flamengo: dopo la finale di Copa Libertadores (persa contro il Palmerias), il difensore ha un grande obiettivo: tornare al mondiale con il suo Brasile.
Quando la voglia di calcio vince su tutto. La carriera e la vita calcistica di David Luiz hanno ancora nuovi capitoli da offrire. Il difensore, ora al Flamengo, non è di certo un calciatore banale, nel look, nelle intenzioni e anche per il suo trascorso.
È uno dei tanti che per il calcio ha investito tutto, dal non avere nulla in tasca a ritrovarsi uno dei migliori. L’esempio del brasiliano che suda e lotta con un pallone, come arma di riscatto, nemmeno tanto nascosta. E pensare che nemmeno era nato difensore, ci si ritrovò per caso nelle giovanili del Vitoria. Quando servivano dei terzini sinistri e David Luiz alzò la mano: l’importante era giocare, il resto lo avrebbe appreso successivamente.
Divenne il migliore esterno di quel campionato brasiliano e poi andò al Benfica, con una nuova dimensione tattica. Avendo tanti esterni, il Benfica lo portò al centro della difesa componendo una coppia mica male con Luizao. Brasiliana e utile in zona gol, il brasiliano più giovane poi passò con merito (e tanti milioni: venticinque) al Chelsea.
Tre italiani e la voglia addosso
Nella squadra londinese, David Luiz incontrò tre coach italiani sul suo cammino: Carlo Ancelotti, Maurizio Sarri (in seconda battuta) e Roberto Di Matteo. Con lui vinse una Coppa dei Campioni incredibile, sofferta e arrivata solamente ai rigori, ma con il merito di non aver mai mollato la presa.
Anni da ricordare, proprio quando era ancora nelle fila del Chelsea andò a giocare il mondiale casalingo. Quello che poteva consacrare i 23 convocati come degli eroi, degli imbattibili con l’aiuto del pubblico. Nonostante le palesi difficoltà del cammino, quel Brasile arrivò in semifinale ma cedette di schianto: 7-1 contro la Germania, altro che Brasilerao.
David Luiz era in mezzo a quella difesa in balia delle onde, forse anche per questo andò a firmare con il Psg, voleva meno stress e un cambio di vita. Dopo due stagioni, però, il ritorno al Chelsea, come un figliol prodigo, che vinse un’Europa League con Maurizio Sarri e decise ancora una volta di prendere meno pressioni. Scelse l’Arsenal con la sicurezza… che non avrebbe dovuto fare troppi sforzi, prima di tornare a casa, al Flamengo.
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Con la maglia rossonera proseguirà il suo cammino volendo battere ogni record, compresa la convocazione per il mondiale di Qatar 2022. Avrebbe 35 anni nel prossimo dicembre, non sarebbe sicuramente tra i più vecchi ma tornerebbe in nazionale a distanza di anni: per il momento ha collezionato 57 partite e tre reti.