Ibrahimovic torna a parlare di Lukaku e lancia un alto attacco. Arriva anche il commento su Allegri e l’affondo su Materazzi.
Ibra non cambia. Diretto in campo come nelle interviste. Incisivo, determinato, mai banale. Numeri da campione davanti alla porta, colpi di genio da appuntare sui taccuini. E nella lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha analizzato i diversi aspetti della sua lunga avventura nel calcio, soffermandosi agli ultimi anni della Serie A. Sul confronto con Lukaku, accesissimo, lo svedese è tornato con piacere. E come di consueto senza lasciare nulla al caso. “Lukaku ha un grande ego, è convinto di essere un fuoriclasse, ed è davvero forte”.
Poi si spiega. “Siamo stati compagni al Manchester, gli proposi una scommessa da 50 sterline per ogni stop sbagliato. Era un modo per farlo migliorare – confessa – ma non ha accettato”. Ecco i motivi del “grande ego”, e poi i retroscena del loro rapporto. “Sono cresciuto nel ghetto di Malmoe, se qualcuno viene a testa bassa lo metto al suo posto”. Ad Ibra però è sorto un dubbio. “In Coppa Italia Lukaku litiga prima con Romagnoli, poi con Saelemaekers. Io difendo i compagni, e Lukaku mi attacca sul piano personale. Ho deciso di colpirlo nel punto debole, sui rituali della mamma. Poi però è accaduto qualcosa di strano”.
Ibrahimovic attacca Lukaku: “Ho un pesante dubbio”, parole dure anche per Materazzi, e su Allegri…
“Quando ho parlato della mamma ha perso la testa”, afferma Ibra, che poi svela il suo dubbio. “Quel derby l’abbiamo perso e io sono stato espulso. Poco dopo mi sono pure infortunato. Sono successe tante cose storte. Vuoi vedere che il rito Lukaku me l’ha fatto davvero? Così ho chiesto agli amici credenti di pregare per me”. Sul rapporto con Gattuso arriva un altro simpatico aneddoto. “Troppo simpatico. Mi chiamava brutto slavo, e io gli infilavo la testa nei bidoni della spazzatura“. Dettagli anche sul passaggio al Napoli poi sfumato. “Ero stufo dell’America, Mino mi disse che sarei dovuto tornare in Serie A, altro che lasciare il calcio. Mi piaceva il Napoli, poi però andò via Ancelotti e io chiesi a Raiola chi stava messo peggio. Rispose che il Milan veniva da una brutta sconfitta. Volevo andare in un club da poter cambiare, ora eccomi in rossonero”.
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Ibra durissimo su Materazzi. “Difensori come Chiellini, Maldini o Stam, entrano duro. Ti accorgi di loro alle spalle. Materazzi invece voleva far male. Avevo un conto con lui”. Poi regolato. “Lui entra a piedi levati, io salto, lo evito, e lo colpisco con una gomitata alla tempia. Vinciamo e Materazzi finisce in ospedale. Pippo Inzaghi commenta dicendo che è il derby più bello della sua vita, ovviamente scherzava”. E su Allegri. “É bravissimo nella gestione dello spogliatoio, ma ha fatto una scelta comoda. Doveva andare al Real, misurarsi con l’estero”. Mai banale e sempre pronto a raccontare il suo modo di vedere il calcio. Ibrahimovic è un personaggio di cui il Milan e il calcio italiano hanno bisogno.