In Inghilterra si celebra il compleanno di John Terry, un difensore già nato vecchio e che ha fatto la storia del calcio inglese per un ventennio.
Il sentimento di gratitudine del calcio inglese nei confronti di John Terry continua. Oggi, nel giorno del suo 41° compleanno, arrivano tanti auguri un po’ da tutte le componenti calcistiche inglesi, che hanno un pensiero nei confronti dell’ex capitano della Nazionale e del Chelsea.
È stata una vera e proprio epopea quella di John Terry, forse uno dei migliori perdenti di successo, perché avrebbe meritato molti più titoli, se non fosse per il fatto di arrivare sempre a un passo dal traguardo. Così decisivo nell’anticipare gli avversari, così sfortunato nella finale di Champions League del 2008: al rigore decisivo contro il Manchester United scivolò sul pallone. I Red devils vinsero poi grazie all’errore di Anelka, e quella Champions League rimase parecchio indigesta.
John Terry, per altro, ne fu per anni uno dei maggiori elementi. L’uomo da copertina per gli album, non a caso fu eletto miglior difensore della competizione europea nel 2005, nel 2008 (rigore a parte) e nel 2009. Sempre con quel ghigno e quell’atteggiamento non certo tranquillizzante per gli attaccanti che giravano a largo, spesso e volentieri.
L’ultimo dei cattivi
Probabilmente John Terry rientra tra gli ultimi centrali di difesa che facevano impaurire le difese al solo sguardo. La categoria dei Japp Stam e dei Paolo Montero, ma anche del centrale inglese, che difese il regno di sua maestà Elisabetta per 78 occasioni con sei gol segnati.
Proprio con l’Inghilterra la fascia da capitano era un simbolo. Una fascia sudata e poi persa per i soliti scandali all’inglese, salvo poi ritrovarla. Fu eletto nella top 11 del mondiale 2006 (al centro insieme al nostro Fabio Cannavaro), fu sostanzialmente uno dei pochi a salvarsi sempre e comunque nel collettivo inglese.
Di certo il suo nome si lega al Chelsea, che non a caso nel giorno del suo compleanno ha sempre un pensiero speciale. Ne è stato bandiera per una ventina di anni, con 718 presenze generali di cui 580 da capitano e un addio che si consumò nell’estate del 2017, quando si capì che avrebbe avuto davvero uno spazio minimo.
Chiuse la sua carriera all’Aston Villa, in Championship con 32 presenze, un gol e una finale playoff persa per la promozione. Che non lo fecero desistere, almeno inizialmente: poteva firmare con lo Spartak Mosca, poi si accorse che era giunto il suo tempo.
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Così, John Terry davanti alla torta di compleanno guarderà lontano nei ricordi, ricordando anche una vita non certo tenera e tranquilla, tra tradimenti, scandali e tutto quanto non manca mai nella cronaca inglese.