Amanda Nilden continua la tradizione delle svedesi nella Juventus femminile. Si sta ambientando in Italia, diventando un elemento sempre più prezioso nel team di Montemurro.
Un fulmine biondo sulla fascia. Amanda Nilden spesso dà questa impressione a quanti la vedono correre su e giù sulla fascia. Il difensore è alla prima stagione in Italia e ce la sta mettendo tutta per crescere, nonché per avere sempre più consensi in bianconero.
Tutto sommato ci sta riuscendo, perché ha avuto un buon impatto con la Juventus, diventando praticamente la terza svedese a indossare la casacca bianconera. Così come per i colleghi maschi (Dejan Kulusevski rappresenta la nazione dall’altra parte), c’è l’orgoglio nella Scandinavia per fornire elementi preziosi alla storica società italiana, dimostrando come anche nel freddo del Nord possono fiorire elementi importanti.
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Amanda Nilden è arrivata a Torino dopo Linda Sembrant, difensore di esperienza che è reduce da un grave infortunio, e Lina Hurtig, che è stata decisiva nella scelta dell’esterno svedese, arrivato quest’estate grazie a un’intuizione di Maurizio Braghin. Che aveva seguito l’elemento, fornendo buone indicazioni e ben sapendo come poteva essere un elemento giusto da proporre per la Juventus. Una squadra reduce da quattro vittorie consecutive dello Scudetto, ha bisogno di gente giovane e che abbia buona esperienza: Amanda Nilden in queste categoria rientrava benissimo.
La possibilità di migliorare
Per Amanda Nilden la Juventus è una sorta di premio alla carriera, anche se non dovrà adagiarsi sugli allori. Perché la concorrenza in bianconero è tanta, c’è sempre da tenere alta la guardia per mantenere il posto da titolare. Se n’è già accorta d’altronde in questa stagione, per Joe Montemurro sono poche le calciatrici intoccabili in bianconero, tutte le altre possono ruotare senza problemi nell’arco del campionato e degli impegni europei.
La Nilden è arrivata nel mese di agosto, assaggiando il bianconero nelle prime gare europee e nel test contro il Barcellona, capendo l’ambiente ed entrando in sintonia con la squadra. E pensando anche al brutto infortunio del 2015, quando si era infortunata al legamento crociato anteriore, un dramma sportivo poi ampiamente superato.
Grazie a un percorso sportivo importante, partito da Brommapojkarna. Curiosamente era già una squadra conosciuta dalla Juventus per avere acquistato anni prima Albin Ekdal, poi l’Aik e l’esperienza in Inghilterra al Brighton, nonché il ritorno in Svezia per indossare la maglia del Eskilstura.
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Il bianconero però evidentemente donava molto alla calciatrice, che non ha avuto dubbi nel scegliere il progetto italiano. Diventando sempre più protagonista, fornendo qualche assist decisivo e davvero meritorio. Contro la Sampdoria è stata sua l’imbeccata per la rete decisiva di Cernoia che ha deciso la gara: ci fosse un fantacalcio femminile, sarebbe davvero da consigliare.